Il progetto è un’ulteriore consacrazione per “Perfetti sconosciuti” che è stato venduto in 85 Paesi ed ha già originato 18 remake: «Il mese prossimo entreremo per questo nel Guinness dei primati - dice il regista -. Io ne ho visti sei o sette, e mi sembrano tutti orrendi. Ma è normale, dopo aver lavorato tanto sulla sceneggiatura, soffri a vedere scene cambiate e battute tagliate». Qual è il segreto di questo film? »Penso sia stato una sorta di autoanalisi collettiva su un momento di cambiamento profondo della società e della nostra vita, con il cellulare che diventa il fulcro di tante cose».
Tra i progetti internazionali c’è anche l’adattamento del suo romanzo “Il primo giorno della mia vita”: «Diventerà un film ambientato a New York ma la preparazione richiede ancora tempo, per questo ho pensato di girare prima il film in Italia sulle coppie». Dal pubblico gli chiedono quali attori che ancora non ha diretto vorrebbe in un suo progetto: «Tra le attrici penso ad esempio a Jasmine Trinca, mi piace moltissimo, siamo andati vicino a lavorare insieme varie volte. Avrebbe dovuto fare “Perfetti Sconosciuti” ma era bloccata su un altro set. E amo molto Elio Germano, lo considero un grande attore anche da commedia, perché le commedie vere non sono film comici, ma partono dal dramma e dall’osservazione della realtà».
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