Fca-Renault, campanello d'allarme per il governo

Fca-Renault, campanello d'allarme per il governo
di Osvaldo De Paolini
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Martedì 28 Maggio 2019, 00:05
Prendiamo atto delle congratulazioni giunte da più parti a John Elkann per la «brillante operazione» (Matteo Salvini) che riempie di «orgoglio italiano» (Vincenzo Boccia) e che consentirà a Fca di uscire dall’immobilismo in cui è piombata dopo la scomparsa di Marchionne.
E prendiamo atto delle rassicurazioni dello stesso Elkann sul fatto che «non ci saranno chiusure di stabilimenti». Non possiamo però bendarci gli occhi di fronte al rischio di vedere calare ancor più la produzione di auto nel nostro Paese. Non passa infatti inosservato che l’azionista di riferimento di Renault si chiama Stato francese, e sappiamo tutti come la Francia, in particolare quella guidata da Macron, è solita affrontare operazioni di questo tipo. Il caso Fincantieri-Stx è ancora troppo fresco per non far scattare qualche campanello d’allarme nel governo italiano, fino ad oggi troppo distratto di fronte ai grandi rivolgimenti epocali come l’auto elettrica
e la guida autonoma. Infine, pensando alle rassicurazioni
di Fca, viene da interrogarsi, senza offesa per alcuno, sulla loro concretezza vista la fine assai poco nobile che ha fatto l’ambizioso Progetto Italia.
 
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