Comunali, i risultati: ballottaggi in 13 grandi città, flop M5S. Pd tiene 6 capoluoghi

Comunali, i risultati: ballottaggi in 13 grandi città, flop M5S. Pd tiene 6 capoluoghi
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Lunedì 27 Maggio 2019, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 07:26

I Cinque stelle perdono Livorno che va al ballottaggio, la sinistra si conferma a Firenze, Bari e Bergamo mentre il centrodestra riesce a tenere la poltrona del sindaco di Perugia e la Lega potrebbe conquistare lo scranno di Potenza. E ancora, il centrosinistra perde le regionali in Piemonte: il governatore dem uscente Sergio Chiamparino deve lasciare la poltrona al candidato del centrodestra Alberto Cirio. Questi i risultati più eclatanti della tornata amministrativa che si è appena conclusa.

È ancora in corso lo spoglio delle schede per le elezioni regionali in Piemonte e per le comunali nei quasi 3800 comuni andati al voto ieri, tra cui 5 capoluoghi di Regione e 20 di Provincia. È del 68,01% l'affluenza definitiva, dato in calo rispetto al 70,97% delle precedenti omologhe. l'affluenza più alta si è registrata in Umbria con il 71,49%. 

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COMUNALI

Bari
il sindaco Dem uscente Antonio Decaro si conferma vittorioso, staccando nettamente lo sfidante Pasquale Di Rella (FI) e lasciando le briciole ad Elisabetta Pani (M5S). 

Potenza verso la Lega. Mentre lo spoglio è ancora in corso, è in testa la Lega con Mario Guarente e si profila il ballottaggio con il candidato di Basilicata possibile.

Firenze. Secondo la nuova proiezione del consorzio Opinio per la Rai, alle elezioni comunali di Firenze è in testa Dario Nardella del Pd con il 54,7%, una percentuale più che doppia di voti rispetto a quella del secondo, Ubaldo Bocci, centrodestra, che ha al momento il 26,8% dei consensi. La copertura del campione è del 43%. Mi pare «risultato oltre ogni più rosea aspettativa», «possiamo dire con ragionevole certezza che la partita si chiude oggi con questa vittoria al primo turno», ha commentato Dario Nardella. 

Bergamo. Anche se gli scrutini sono ancora in corso, con il forte distacco delle sezioni già scrutinate si è di fatto già concretizzata la riconferma netta di Giorgio Gori a sindaco di Bergamo: la città non andrà al ballottaggio, perché il primo cittadino uscente e candidato del centrosinistra ha superato la soglia del 50%, mentre il principale avversario, l'esponente leghista Giacomo Stucchi, è rimasto al di sotto del 40%. Ben distanti gli altri due candidati: Nicholas Anesa, dei Cinquestelle, sotto il 4%, e Francesco Samuele Macario (Bergamo in Comune), che non ha superato il 2%. Gori, già dopo poche sezioni e con i dati delle proiezioni alla mano, ha annunciato la vittoria nella chat di famiglia: «Raga, ho vinto!», ha scritto. E al quartier generale a Bergamo è esplosa la festa, tutti con indosso una maglietta con la scritta «Sempre con Giorgio», a partire dalla moglie Cristina Parodi.



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L'avversario Stucchi ha invece ammesso la sconfitta: «Grazie a tutti per averci provato, per averci creduto, per avermi sostenuto, per aver lavorato in questa campagna elettorale che sapevamo essere molto difficile e in salita essendo partiti solo a fine marzo
».

Livorno verso il ballottaggio. Fino ad oggi governata dal sindaco M5S Filippo Nogarin che non si è ricandidato, è certo il ballottaggio tra il candidato del centrosinistra Luca Salvetti e quello del centrodestra, Andrea Romiti. Molto distante la candidata M5S Stella Sorgente, che non arriva neppure al ballottaggio.

Perugia al centrodestra. Secondo la I proiezione del Consorzio Opinio Italia per Rai relativa alle elezioni nel Comune di Perugia, Andrea Romizi, sindaco uscente e candidato del centrodestra è al 54,6%, seguito da Giuliano Giubilei, candidato del centrosinistra, al 30,5%. Francesca Tizi, candidata del Movimento 5 Stelle, è al 7%, Katia Belillo ( Perugia città in comune) è al 2,2%. Copertura del campione 16%. Ricerca soggetta a errore statistico - riproduzione riservata.

Campobasso al ballottaggio. Seconde proiezioni di Opinio Rai alle elezioni comunali (18% del campione) di Campobasso è in testa Maria Domenica D'Alessandro sostenuta dal centrodestra, seguita, quasi ex aequo, da Antonio Battista del centrosinistra (30,5%) e da Roberto Gravina del M5s al 30,4%.

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Centrodestra in testa a Ferrara dove Alan Fabbri - a scrutinio ancora in corso - stacca di numerosi punti il candidato del centrosinistra Aldo Modonesi. Stessa situazione a Forlì che sembra candidata anch'essa al ballottaggio. A Pescara potrebbe vincere già al primo turno il candidato di centrodestra, Carlo Masci, strappando la città al centrosinistra. Anche Pavia, commissariata ma il cui ultimo sindaco era stato di centrosinistra, potrebbe passare al centrodestra con il candidato Fracassi. A Lecce il sindaco uscente Carlo Maria Salvemini, quando lo spoglio delle schede è ancora alle fasi iniziali, sembrerebbe riconfermare già al primo turno la poltrona. A San Luca, nella Locride, Comune commissariato dal 2013 dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, non ce l'ha fatta a diventare sindaco il massmediologo Klaus Davi: primo cittadino è stato eletto Bruno Bartolo, con il 90,51% dei voti. A Riace l'ex sindaco Domenico Lucano non ce l'ha fatta ad entrare in Consiglio comunale. Infine Farindola, dove si consumò la tragedia dell'hotel Rigopiano, Ilario Lacchetta è stato rieletto sindaco:è tra gli indagati dell'inchiesta sul disastro

Piemonte
Secondo le proiezioni del consorzio Opinio per la Rai, nelle elezioni in Piemonte la coalizione con in testa Alberto Cirio raggiunge il 53,7%, mentre Sergio Chiamparino del centrosinistra si ferma al 32,4%. L'ex governatore Chiamparino ammette la sconfitta.


«Mi metterò subito a lavorare, il Piemonte ha bisogno di ripartire. Oggi è la Regione del Nord Italia che cresce di meno, è quella che ha purtroppo ancora i tassi di disoccupazione più elevati». Così Alberto Cirio, commentando ad Alba lo spoglio delle regionali che lo vede in testa con quasi il 10% in più di preferenze. «Il nostro motto era un'altra velocità per il Piemonte - dice -, saremo veloci a metterci al lavoro. Abbiamo bisogno di fare subito tanto lavoro con una squadra fresca e dinamica con tanta energia». Un voto che è quasi un referendum secondo Matteo Salvini«La revisione della Tav era nel contratto di Governo, penso che la quota europea dovrà aumentare e contratterò per questo. Se comunque la Lega ha il 36% dei voti in Piemonte come sembra, quasi il triplo dei M5S, vuole dire che i piemontesi si sono espressi chiaramente. Il voto non è referendum ma poco ci manca». 

Piemonte, il neo governatore Cirio: «La Tav si farà senza se e senza ma»

La Tav «si farà senza se e senza ma», esordisce infatti il neo presidente del Piemonte che aggiunge: «l'opera era nel programma del centro destra delle politiche dello scorso anno e ancor più c'è nel mio programma di governo della Regione Piemonte».


Gli exit poll diffusi ieri sera non davano speranza di riconferma al governatore della Regione Piemonte uscente, il Pd Sergio Chiamparino: lui stesso ieri sera lo ha ammesso: «È evidente che se gli exit poll venissero confermati la vittoria di Alberto Cirio e del centrodestra sarebbe netta», ha detto. Il che significherebbe che tutte le Regioni del nord sarebbero saldamente in mano a forze di centrodestra. Con la conquista del Piemonte, infatti, il centrodestra farebbe l'en plein, dopo che negli ultimi mesi sono passate al centrodestra la Sardegna, il Molise, il Friuli Venezia Giulia, le Province autonome di Trento e Bolzano, l'Abruzzo e la Basilicata. Si vedrà oggi con i dati reali chi sarà il governatore della Regione Piemonte per i prossimi cinque anni.




 

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