Il Partito democratico umbro si presenta al voto nel momento più difficile della propria storia: il ko incassato poco più di un anno fa (5 collegi uninominali su 5 andati al centrodestra) è nulla rispetto allo scandalo della sanità. La decisione di ricorrere a candidature civiche nei due municipi più importanti - Perugia da riconquistare e Foligno da difendere - era arrivata prima dell’inchiesta che ha squassato i dem: anche questo sarà un test in vista dell’autunno.
Il centrodestra punta già oggi ad affermare il cambio di colore dell’Umbria rossa, ma non sempre è riuscito a presentarsi unito: è diviso a Bastia Umbra, Castiglione del Lago e Gualdo Tadino. Va detto che si tratta di municipi con ipotesi ballottaggio in cui il fronte, se necessario, potrebbe ritrovarsi compatto dopo il primo turno. Se di primo tempo si tratta, per i partiti del centrodestra diventa un’occasione per pesarsi.
Il Movimento 5 Stelle conferma le grosse difficoltà a misurarsi sul terreno delle amministrative. I grillini hanno presentato il loro candidato soltanto in 6 municipi su 63: Perugia, Foligno, Gubbio, Bastia, Gualdo Tadino e Piegaro. Non solo, a Perugia, Marsciano e Orvieto sono arrivate pure sonore bocciature dal severissimo staff della piattaforma Rousseau che non ha certificato le liste proposte. E a Perugia si è andati oltre, con gli esclusi candidati comunque ma con una lista diversa.
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