Cannes, tutti pazzi per Favino
magnifico Buscetta per Bellocchio

Pierfrancesco Favino, protagonista del film "Il Traditore"
di Gloria Satta
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Giovedì 23 Maggio 2019, 15:35 - Ultimo aggiornamento: 16:37
Dalla Croisette alla conquista del mondo. Oggi scende in campo Il Traditore di Marco Bellocchio, l’unico film italiano in concorso a questo 72mo Festival. E già si favoleggia della sorprendente interpretazione di Pierfrancesco Favino, 50 anni ad agosto, nel ruolo di Tommaso Buscetta, il primo pentito di mafia scomparso nel 2000 dopo aver contribuito a smantellare una porzione importante di Cosa Nostra e incoraggiato la nuova strategia dello Stato contro la criminalità organizzata.
GIRO INTERNAZIONALE. Si tratta di un personaggio controverso quanto epico che lascia il segno. Ed è destinato a proiettare l’attore romano, che recita sia in siciliano stretto sia in portoghese, nel grande giro internazionale. Non è un mistero che, nel nuovo star system italiano, l’eclettico Pierfrancesco (Picchio per gli amici) sia l’erede naturale di Mastroianni. Ma a differenza del leggendario Marcello che obbediva agli ordini di maestri come Fellini, Visconti, De Sica, Scola, Antonioni interpretando film entrati nel mito, Favino ha finora dovuto mettere il proprio talento (sia drammatico sia brillante) al servizio di un cinema meno universale, meno internazionale, meno capace di osare. Il film della carriera, quello che resta, ancora non si è visto. Il Traditore potrebbe rappresentare la sua consacrazione, permettendogli di volare finalmente altissimo.
Il film del quasi 80enne Bellocchio (nelle sale oggi stesso, in concomitanza con il 27mo anniversario della strage di Capaci) resuscita infatti la grande tradizione del cinema italiano deciso a confrontarsi con la realtà per mostrare al mondo, senza paura, anche i momenti più oscuri della nostra storia. Felice eccezione nel mercato delle mille commedie, spesso senza spessore e soprattutto senza mercato estero. «Il mio è un film civile, o di denuncia sociale, come si diceva una volta, ma ho evitato ogni retorica e ideologia», conferma il regista.
I RIVALI. Oggi Il Traditore avrà contro le quattro ore di Mektoub My Love: Intermezzo di Abdellatif Kekiche, il regista Palma d’oro 2013, su una Croisette che fino ad ora si è lasciata sedurre da un pugno di film: Dolor y Gloria di Pedro Almodòvar, Parasite del coreano Bong Joon-ho, da C’era una volta a... Hollywood di Quentin Tarantino. E ”Picchio”, mai così carismatico e ”spericolato”, alle prese tanto con gli ex compari mafiosi quanto con il giudice Giovanni Falcone, ripreso nei momenti di intimità familiare e a tu per tu con i propri dilemmi morali, dovrà sfidare i mattatori di questo Festival: Antonio Banderas nel ruolo del tormentato alter ego di Almodòvar, Brad Pitt e Leonardo DiCaprio, irresistibili perdenti per Tarantino, Kris Hitchen, il precario sfruttato di Sorry We Missed You, August Dihel il martire anti-nazista Franz Jägerstätter in A Hidden Life.
NUOVO RUOLO. E dopo l’estate (alla Mostra di Venezia?) Favino lo vedremo anche in un’altra interpretazione: Bettino Craxi nel film di Gianni Amelio Hammamet, sul leader socialista raccontato negli ultimi anni trascorsi in Tunisia. A giudicare dalle prime immagini circolate, l’attore impressiona. Due grandi film, due ruoli imponenti a distanza di pochi mesi: alla vigilia del fatidico compleanno, ”Picchio” emoziona ancora e si prepara ad entrare nel ristretto circolo dei grandi attori. Quelli che non si dimenticano.
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