Gli 80 euro di Renzi nel mirino? Salvini: «Tema non all'ordine del giorno»

80 euro di Renzi nel mirino? Salvini: «Non è all'ordine del giorno»
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Mercoledì 22 Maggio 2019, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 12:08

Dopo che il ministro Tria ha messo nel mirino gli 80 euro di Renzi, avvertendo che «andranno riassorbiti», il governo (con le elezioni europee alla porta) si è affrettato a rassicurare gli elettori che il tanto criticato bonus dell'ex premeir Pd non sarà eliminato. 

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«Non è all'ordine del giorno» togliere gli 80 euro del Governo Renzi, ribadisce oggi Matteo Salvini. «Io sono al Governo non per togliere ma per dare», dice il capo del Viminale al programma 'Mattino 5' su Canale 5.

Eppure ieri Tria è stato chiaro: gli 80 euro saranno «riassorbiti nell'ambito della riforma fiscale anche perché tecnicamente è stata una decisione sbagliata, fatta male», ha detto. La misura costa 10 miliardi: inutile dire che sarebbero graditi come il pane a un governo alla ricerca di soldi per attuare le sue costose promesse, ma anche per evitare gli aumenti Iva altrimenti pronti a scattare dal prossimo anno.

Tra l'altro a questo proposito il ministro dell'Economia ricorda la sua posizione scientifica: «Meglio aumentare l'Iva che l'Irpef». Certo gli attuali beneficiari degli 80 euro si presume non sarebbero molto contenti. L'annuncio del taglio a pochi giorni dal voto europeo, quindi, non brilla per opportunità.

Qualcuno nel governo deve averglielo fatto notare al ministro dell'Economia. Tant'è che dal Mef, già qualche ora dopo, viene diramata una nota che si premura di sottolineare: «Mai parlato di taglio degli 80 euro, ma piuttosto di un possibile loro riassorbimento nell'ambito di una futura revisione del prelievo fiscale. In ogni caso è chiaro che dalla revisione del prelievo fiscale nessuno uscirà penalizzato». Come dire: non daremo da una parte e toglieremo dall'altra. Ma fin quando il progetto non sarà ben delineato, i dubbi restano.

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