E’ l’anno meno fiammeggiante per la squadra di Venturato, nato in Australia e destinato a un ciclo nel Padovano simil Foscarini. Non sbaglia mai, promozione in B e tre playoff in sequenza. Di più non si può chiedere alla formazione della famiglia Gabrielli. Al Benevento, basterà perdere con un gol di scarto, allo stadio Vigorito con qualsiasi punteggio, per rigiocare la finale, due anni dopo la storica promozione sul Carpi. Bucchi comunque fatica, convinceva più al Perugia, due anni fa, che con i sanniti. Saliti all’epoca con Marco Baroni.
Il match è sussultante, se ci passate il termine. Coda colpisce subito il palo, l’arbitro Ghersini ferma per fuorigioco, che il replay non evidenzia. Altro offside dell’attaccante e poi un altro palo, controllo e tiro in area. Al 10’ il vantaggio veneto: punizione, Tello e Volta si scontrano, Proia si avventa sulla palla vagante e infila di prima intenzione. Caldirola evita il raddoppio di Finotto, lanciato in verticale, mentre Paleari è plastico sul sinistro del giallorosso Viola. Schenetti si vede solo con tiro da fuori, bloccato Montipò. Branca piace, in fascia, gli scontri si inaspriscono, nel Benevento si fa vedere Letizia.
Ripresa, con Ricci vivace fra i campani, anche prima dell’espulsione di Proia, per fallo su Viola, sempre attivo. Armenteros non aggancia, per due volte, mentre Finotto quasi raddoppia, con un colpo di testa fuori equilibrio. A un quarto d’ora dalla fine, Rizzo prova ad appoggiare di petto a Paleari, non si accorge di Insigne, che insacca con un sinistro al volo. Risolve il cross da destra di Insigne per Coda, al 22° gol stagionale. Al 43’ l’espulsione di Armenteros, intervento a forbice su Iori.
Il ritorno è sabato, alle 21. Non sono previsti i supplementari, ora il pronostico dice 85% Benevento. Domani sera Verona-Pescara, alle 21.
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