Ciclismo, Conti: «Quanto sei bella Roma, ma pedalare tra buche e traffico è impossibile»

Conti
di Francesca Monzone
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Martedì 21 Maggio 2019, 09:30
Valerio Conti, il giovane romano dell’UAE, sta vivendo il sogno della sua vita: indossare la maglia rosa al Giro d’Italia. Il ragazzo cresciuto nel quartiere Prenestino ha le idee ben chiare: tenere la maglia il più possibile. Domenica c’è stata una prova difficile per tutti, una cronometro resa complicata dalla pioggia. 
Come ha vissuto quei momenti? 
«È stato il giorno con più pressioni. Ho perso un minuto tra curve e discese perché non volevo sbagliare e perdere la maglia».
Quanto si sente cambiato rispetto a un anno fa? 
«Sono maturato molto in questa settimana. Lo scorso anno non immaginavo che avrei indossato questa maglia. Non sarò io a vincere il Giro d’Italia ma ho la consapevolezza che in futuro potrò farlo».
In cosa deve migliorare? 
«Sicuramente nelle prove a cronometro dove ho buone qualità e poi sulle lunghe salite».
Cosa la preoccupa di questa seconda settimana di corsa? 
«Le montagne dove attaccheranno Nibali, Roglic e Yates». 
Chi sono le persone che l’hanno aiutata a raggiungere questi risultati? 
«Oltre alla mia famiglia e la mia fidanzata, Antonio Fratusco il mio allenatore fin dai primi anni».
Che voto si dà? 
«Nove e mezzo, perché il dieci non si dà mai».
In squadra come state vivendo questo momento? 
«La maglia rosa ci ha uniti ancora di più. Da parte dei miei compagni non c’è alcuna invidia e stanno facendo veramente tanto per me».
Se Aru non si fosse operato, in questo Giro sarebbe stato lui il capitano... 
«Il ciclismo è fatto anche di queste cose. Auguro a Fabio di ristabilirsi in fretta e di partecipare al Giro l’anno prossimo per vincere».
Suo zio è stato gregario di Fausto Coppi... 
«Mio zio mi ha insegnato tanto, in particolare i sacrifici per diventare professionista e potermi sistemare».
L’emozione più grande da quando è maglia rosa? 
«La telefonata di Carlo Verdone. Veramente non me l’aspettavo e se devo essere sincero mi piacerebbe ricevere quella di Totti». 
Ha pensato a un regalo per se stesso o per qualcuno? 
«Io ho già tutto, non mi manca nulla. Vorrei fare un regalo a tutti i ragazzi della squadra». 
Quali sono i posti dove le piace andare quando è a Roma? 
«Se voglio rilassarmi vado al Terminillo. Poi via del Corso piena di turisti ma anche piazza del Popolo e Ponte Milvio».
Quando è a casa, dove le piace allenarsi? 
«Non è facile a Roma, non solo per le buche ma anche per il traffico. Vado ai Castelli Romani e Frascati, oppure Tivoli e Palestrina con Subiaco. Prima andavo anche al circuito di Tor Vergata ma è talmente pieno di ciclisti che si fa fatica a pedalare».
Le piacerebbe una tappa a Roma? 
«Sarebbe bellissimo. Lo scorso anno ci sono stati dei problemi, ma i sampietrini ci sono non si possono togliere e pedalare in una città così bella ti fa dimenticare qualunque problema».
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