«A settembre abbiamo tante sfilate uomo e donna - dice Capasa - Per noi sarebbe importante separarle, i dati, che vedono l'export uomo al 39% del totale e addirittura al 55% verso i paesi extra Ue, dovrebbero spingere i brand a rimettere l'uomo al centro. Forse vale la pena fare una riflessione sul riportare le sfilate uomo nella settimana a loro dedicata, poi ovviamente sta ai brand decidere». Oltre alle sfilate coed - che sono 7 anche a giugno - nel settore sta prendendo piede anche la sfilata “'decontestualizzata”, e non solo per le proposte cruise: «Non credo che questa formula avrà un forte seguito, chi porta le sfilate fuori dalla fashion week - commenta Capasa - fa danno al sistema e a medio-lungo termine anche al suo business, perché il momento di aggregazione di una settimana della moda non è paragonabile a quello di un evento singolo».
A proposito di spazi, Ermenegildo Zegna conferma la sua posizione in apertura la sera del 14, mentre Giorgio Armani sceglie di chiudere la rassegna il 17 alle 17 tornando dopo diciotto anni a sfilare in via Borgonuovo, per la prima volta a Palazzo Orsini, sede storica del marchio.
Tornano a Milano Etro, Palm Angels e Philipp Plein; debuttano Youser, David Catalan, Edithmarcel e Miguel Vieria, supportati da Cnmi, che presenta anche la quinta edizione di Milano Moda Graduate, il progetto dedicato agli studenti delle scuole di moda italiane, e riporta in passerella Bed J.W. Ford, Magliano, M1992 e United Standard. Tra gli eventi in calendario l'edizione milanese di Cnmi Camera Club, dedicata alla contaminazione dei talenti tra moda e musica, che ha debuttato a New York pochi giorni fa, e la pre-collezione SS20 di Be Blumarine. Per il party di chiusura del 17 si parlava di una collaborazione con Victoria Beckham, smentita da Capasa: «Stiamo lavorando a qualcosa di diverso ma - spiega - altrettanto significativo».
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