Maltempo, Primavera lontana: Emilia e Veneto flagellati, cresce il Po

Maltempo, Emilia Romagna e Veneto flagellate dalla pioggia, il Po cresce un metro al giorno, pesanti danni all'agricoltura
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Domenica 19 Maggio 2019, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 14:47

Continua l'ondata di maltempo nelle regioni affacciate sul nord Adriatico. Rimane attiva in diverse zone dell'Emilia-Romagna l'allerta arancione di Arpae e protezione civile per criticità idraulica e idrogeologica. Si prevedono piogge deboli-moderate, anche a carattere di rovescio, sparse su tutta la regione. Attenuazione dei fenomeni, nella giornata di lunedì con residue precipitazioni sui rilievi centro-occidentali. L'allerta è di codice giallo in Romagna. Arpae e Protezione civile specificano che il livello arancione di criticità idrogeologica è legato ai possibili innalzamenti dei livelli di fiumi e torrenti minori. Al momento non si segnalano criticità rilevanti in regione.

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Intanto la marea ha toccato nella notte  una massima di 110 centimetri nel punto di rilevazione di Punta della Salute. Lo rende noto il Centro maree del Comune di Venezia sottolineando che il livello (molto sostenuto, corrispondente all'allagamento del 12% del centro storico) rappresenta un dato inusuale per il periodo. Dal 1872 ad oggi solo in altre quattro occasioni si è toccato a maggio un livello di marea così elevato: due nel 2013, uno nel '97 e uno nell'84.

La pioggia insiste e cadrà sulla Toscana ancora fino a domani. La Sala operativa della protezione civile regionale ha prolungato ancora il codice giallo per pioggia, già emesso venerdì, e prolungato poi fino alle ore 12 di oggi, fino alle ore 14 di domani, lunedì 20 maggio. Il codice interessa quasi tutta la Toscana, isole comprese, ad eccezione di Mugello, Val di Sieve e zona di confine con la Romagna. Vediamo il dettaglio. Oggi rovesci sparsi (temporali solo occasionali): cumulati medi non significativi sulle zone interne e montuose (fino a significativi sulle zone di nord ovest), cumulati massimi non elevati di difficile localizzazione e intensità oraria forte in occasione dei fenomeni più intensi. Domani piogge a tratti persistenti sulle zone di nord ovest con cumulati medi significativi e massimi fino a elevati sui rilievi. Sul litorale tra Livorno e Follonica nulla da segnalare. Domani possibili temporali nottetempo e al primo mattino su Grossetano e Valdichiana. Occasionali colpi di vento e grandinate.


Inoltre le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il fiume Po di oltre un metro in un solo giorno per raggiungere un livello idrometrico di -0.48 metri la mattina di domenica a Boretto. Il maltempo senza tregua ha gonfiato anche i grandi laghi come quello di Como che ha raggiunto un grado di riempimento al 57%, il Maggiore salito all'88% e fino al Garda che a livelli da massimo storico addirittura al 94%.

È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti che sottolinea come la situazione del più grande fiume italiano e dei laghi è rappresentativa dello stato dei corsi d'acqua della Penisola dopo una primavera pazza segnata da un mese di maggio piovoso che si classifica fino ad ora tra i più freddi degli ultimi 30 anni secondo gli esperti. L'anomalia climatica, che si è manifestata anche con temporali violenti e grandine, ha colpito l'Italia - sottolinea la Coldiretti - in un momento particolarmente delicato per l'agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che iniziano a fare i primi frutti. A macchia di leopardo lungo tutta la Penisola - precisa la Coldiretti - si è verificata una vera strage per verdure, cereali, girasole e frutta con danni a vigneti, agrumeti, oliveti e ciliegi, ma anche alle infrastrutture, dalle stalle scoperchiate alle strade rurali franate, senza dimenticare le serre distrutte con danni superiori ai 10 milioni di euro.

Lo stato di sofferenza della natura - continua la Coldiretti - è reso evidente dalle api con la produzione di miele che quest'anno fino ad ora è praticamente azzerata, a causa dell'andamento climatico siccitoso del mese di marzo seguito da un mese di aprile e maggio dal meteo particolarmente capriccioso caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici che non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell'alveare. Il maltempo ha compromesso molte fioriture e le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre- spiega la Coldiretti - se lo mangiano per sopravvivere, L'ondata di maltempo fuori stagione è l'evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici - ricorda la Coldiretti - è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell'ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente. Il risultato - continua la Coldiretti - è un conto da 14 miliardi di euro in un decennio, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale.

Basti pensare - conclude la Coldiretti - al vino nel 2017 (-16%) e nel 2014 (-8,9%), al mais nel 2015 (-22,2%) e nel 2012 (-19,4%), all'olio nel 2016 (-39,5%) e nel 2014 (-39,3%), alle patate nel 2013 (-12%) e nel 2010 (-13,4%), al grano duro nel 2017 (-16,4%) e nel 2009 (-29,4%), alle pesche nel 2018 e (-11,9%) e nel 2017 (-13,7%), alle mele nel 2017 (-21,6%) e nel 2012 (-14,6%).

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