E così, se non ci saranno altri scossoni geopolitici, una decisione sulle quote verrà presa al vertice di giugno. «Saremo flessibili» , ha detto Falih e «troveremo il giusto equilibrio». L'Opec, la Russia e altri produttori non-Opec hanno ridotto la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno dal primo gennaio per sei mesi e oggi i delegati hanno fatto sapere che ad aprile sono stati implementati circa il 150% dei tagli concordati, di più rispetto al 139% raggiunto a marzo. Gli ultimi dati dell'Agenzia internazionale per l'energia segnalano che la domanda globale di petrolio aumenterà meno del previsto quest'anno, soprattutto per il rallentamento delle economie asiatiche. Per il 2019, le stime della domanda sono state tagliate di 90.000 barili al giorno a 1,3 milioni, ma con lo stop all'export iraniano per le sanzioni, precisa l'Agenzia, non dovrebbero verificarsi squilibri tra domanda e offerta e quindi pressioni al ribasso sulle quotazioni del greggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA