Spoglia-Toy, in scena le verità nascoste del calcio

Spoglia-Toy, il nuovo spettacolo di Luciano Melchionna in scena al Piccolo Eliseo. Testi di L.Melchionna e Giovanni Franci. In scena: Lorenzo Balducci, Orazio Caputo, Mauro F. Cardinali, Gennaro Di Colandrea, Emanuele Gabrieli, Sebastiano Gavasso, Pierre
di Roberta Savona
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Sabato 18 Maggio 2019, 19:40
Cinquanta minuti. Una full immersion nel mondo del calcio secondo Luciano Melchionna. Non quello giocato sull'erba, ma quello vissuto al di là della linea di campo, oltre le panchine e fin dentro gli spogliatoi, dove si celano i segreti più indicibili e le verità più nascoste degli undici eroi pronti a scendere in campo dimenticando se stessi, in funzione del gioco più amato del mondo. E' Spoglia-Toy, prodotto da Ente Teatro Cronaca, in scena al Piccolo Eliseo fino al prossimo 26 maggio, il nuovo gioiello firmato dall'autore dell'ormai cult Dignità Autonome di Prostituzione (dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna), che in dieci anni ha collezionato migliaia di presenze in tutta Italia e che, a conti fatti, resta nella memoria del pubblico come una delle esperienze teatrali più incredibili del nostro tempo.
 
Corre verso lo stesso destino il nuovo testo scritto da Melchionna insieme al talentuoso drammaturgo Giovanni Franci, con cui porta in scena undici monologhi impossibili da vedere nella stessa serata, poiché ad ogni spettatore è concesso di confrontarsi con l'intimo di un solo giocatore preventivamente scelto all'ingresso del teatro.

Tra docce, sudore, calzini sporchi e armadietti dismessi, il pubblico è accolto nell'antro più recondito del gioco del calcio, laddove si celano le storie degli uomini, nascoste tra gli uomini stessi. Storie che non vedranno mai la luce e che ogni giocatore, a suo modo, racconta al pubblico avido di conoscere l'uomo ch'è oltre l'atleta. Sono Lorenzo Balducci, Orazio Caputo, Mauro F. Cardinali, Emanuele Gabrieli, Sebastiano Gavasso, Pierre Jacquemin, Gianluca Merolli, Fabrizio Nevola, Roberto Oliveri, Marcello Paesano e Agostino Pannone, gli incredibili protagonisti di uno spettacolo dal coinvolgente e spiazzante allestimento di Chiara Carnevale. Undici storie coronate dall'epilogo della prodigiosa attrice Adelaide Di Bitonto, presenza inquietante e mascherata, coscienza per molti e arbitro d'anime per tanti nell'emozionante finale. In apertura è il prologo del mister Gennaro Di Colandrea a tenere banco, parole di un generale pronto a spronare i propri soldati prima che indossino le loro uniformi realizzate da Milla, che ha curato i costumi della pièce. Un appello ineluttabile quello del coach, mirato a spogliare i propri giocatori di ogni responsabilità, dignità o diritto di pensiero, poiché l'unico punto fermo dentro ognuno di loro dovrà essere uno e uno soltanto: portare a casa la partita, ad ogni costo.
 
Le musiche di Riccardo Regoli e le istallazioni fotografiche di Mario Pellegrino, accompagnano il pubblico in un viaggio oscuro fatto di ombre profonde che non sarebbero in grado di mostrarsi, se non sotto la luce di imponenti riflettori come quelli di uno stadio di calcio. Uno spettacolo destinato a far discutere, che riapre una porta serrata, chiusa a chiave da chi al di là della soglia non vorrebbe mai si mostrassero certe verità, schiacciate dal peso di un gioco in cui l'omosessualità, una fra tutte, resterà per sempre un tabù. Da vedere.
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