L'Alabama vieta l'aborto anche in caso di incesto e stupro, bufera sulla legge choc

L'Alabama vieta l'aborto anche in caso di incesto e stupro, bufera sulla legge choc
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 21:53 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 11:33

Una donna La governatrice dell'Alabama, Kay Ivey, ha firmato le norme sull'aborto approvate dal congresso dello stato, le più restrittive d'America. «Ho firmato una la legge che afferma con forza l'idea che ogni vita è preziosa ed è un regalo di Dio» twitta Ivey. Con la firma si apre ora la battaglia legale, con le associazioni a difesa dei diritti delle donne che hanno già annunciato di voler dichiarare guerra alla misura.

L'Alabama di fatto vieta così l'aborto approvando una legge severissima. Per tante donne una legge choc, che di fatto mette fuori legge l'interruzione di gravidanza anche di fronte a uno stupro o a un incesto. L'unica eccezione contemplata è quella del rischio «serio» per la vita della futura mamma. E in tutto il Paese riesplode la polemica, proiettando il tema dell'aborto al centro della campagna elettorale per la Casa Bianca.

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Con i candidati democratici che attaccano all'unisono la norma e assicurano che si batteranno per difendere i diritti delle donne davanti alla Corte Suprema. L'obiettivo della legge è proprio quello di arrivare di fronte ai nove saggi dell'Alta Corte e approfittare della maggioranza conservatrice con le nomine dei giudici Brett Kanavaugh e Neil Gorsuch per infliggere una spallata alla 'Roe v. Wadè, la storica sentenza del 1973 che ha legalizzato l'aborto negli Stati Uniti. Proprio con l'obiettivo di finire in Corte Suprema è stata messa a punto la legge, che si spinge ben oltre le misure anti-aborto approvate in altri Stati americani nell'era Trump, durante la quale si è assistito al proliferarsi di leggi anti-abortiste.

La norma dell'Alabama, oltre a vietare di fatto l'interruzione di gravidanza in ogni circostanza, stabilisce che i medici che la praticano rischiano fino a 99 anni di carcere. Mentre quelli che solo tentano di praticarla possono finire in carcere per 10 anni. La legge è stata approvata a larga maggioranza dal Senato dell'Alabama, con 25 voti a favore e sei contrari. La Camera l'aveva già approvata lo scorso mese, con 73 voti favorevoli e tre contrari. Il provvedimento arriva ora sul tavolo della governatrice Kay Ivey: non è chiaro se intenda o meno firmarlo tramutandolo definitivamente in legge, anche se i repubblicani dello Stato sono convinti che lo farà. Il dibattito nell'aula del Senato dell'Alabama è stato durissimo ed è andato avanti fra molte proteste: le donne sono scese in piazza vestite da 'Handmaid's Talè, la serie tv ispirata al romanzo 'Il racconto dell'ancellà. Nonostante questo, e nonostante la presenza di donne vittime di violenze, i senatori sono andati dritti per la loro strada. «Dio ha creato il miracolo della vita dentro l'utero della donna e non sta a noi esseri umani uccidere la vita», ha detto il senatore Clyde Chambliss, uno degli autori della misura.

I democratici, senza successo, hanno cercato di battersi: hanno spiegato che il prezzo più alto della stretta lo pagheranno le donne più disagiate e hanno definito la norma «uno stupro per le donne». Con la stretta dell' Alabama il tema aborto esplode dunque nella campagna elettorale per le presidenziali del 2020 e scatena anche l'ira delle star di Hollywood su Twitter. «Crudele», «scandaloso», «spaventoso», sono alcune delle etichette affibbiate alla legge dai candidati democratici alla Casa Bianca. «L'ondata di leggi anti-aborto negli Stati Uniti è incostituzionale», tuona l'ex vice presidente Joe Biden. Beto Ò Rourke parla di «attacco radicale» e promette il suo impegno a combattere questi «pericolosi tentativi con tutte le armi a disposizione».

La deputata star dei democratici Alexandria Ocasio-Cortez scarica la sua rabbia in un tweet: «Si costringono le donne a rimanere incinte contro il loro volere».

Anche l'attrice attivista Alyssa Milano critica la legge e rilancia lo sciopero del sesso: con l'hashtag #SexStrike invita le donne a rifiutarsi di avere rapporti con gli uomini «fino a che non ci sarà restituita l'autonomia sul nostro corpo». Chris Evans, la star di 'The Avengers: Endagamè, parla di legge «assolutamente incredibile» che mette a rischio la 'Roe v. Wadè. Mentre la regista Ava DuVernay lancia l'allarme: «Questa legge è un avvertimento. Oggi è l' Alabama e l'aborto. Domani saranno i nostri diritti. Il silenzio non ci salverà. Dobbiamo parlare». 

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