Merkel chiude alla Lega nel Ppe: «Noi diversi da Salvini, a partire dai migranti»

Merkel chiude alla Lega nel Ppe: «Noi diversi da Salvini, a partire dai migranti»
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 21:32

La cancelliera Angela Merkel chiude a qualsiasi possibilità di un ingresso della Lega nel Partito popolare europeo ed auspica per l'Italia la capacità di trovare una strada per una crescita economica maggiore. In un'intervista alla Suddeutsche Zeitung, Merkel parla di Europa, del suo rapporto con Emmanuel Macron, con il candidato del Ppe Manfred Weber, della sua visione del continente e delle sue paure legate all'insorgere del populismo. Al giornalista che chiede se immagini la possibilità che la Lega di Matteo Salvini possa entrare nel Ppe come vorrebbe Viktor Orban, la cancelliera risponde in modo tanto secco quanto incontrovertibile: «No».

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E spiega: «È ovvio che abbiamo vedute differenti su temi come le politiche migratorie. Questa da sola è una ragione per cui il Ppe non permetterà l'adesione di Salvini», dice Merkel, aggiungendo: «Se Manfred Weber sarà eletto presidente della Commissione non dipenderà dai voti di questi partiti. Tuttavia, non possiamo condizionare noi il fatto che decidano di votarlo o meno». Se Merkel è categorica nei confronti di Salvini, non è più tenera con Orban e ribadisce la linea dei popolari: «Il Ppe ha messo su un team di tre persone che tratteranno l'argomento Fidesz entro un tempo limite. Al momento, il partito di Orban è sospeso. Il Ppe deciderà a tempo debito».

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Ma se per Salvini e la Lega le porte del Ppe sono chiuse, per l'Italia la speranza di una crescita resta forte. «Spero che l'Italia trovi finalmente una strada per una crescita maggiore», auspica la cancelliera. «Tutti abbiamo bisogno l'uno dell'altro. Lo abbiamo visto durante la crisi dell'euro. Nessuno nell'eurozona può andare avanti in modo indipendente o restando isolato», sottolinea Merkel. D'altra parte la cancelliera continua a sperare in un approdo di Weber alla Commissione europea: «Supporto il candidato del Ppe Manfred Weber alla presidenza della Commissione se noi usciremo come il partito più forte delle elezioni».

«Questo non significa che la Germania non abbia altri eccellenti candidati in altre posizioni», risponde la leader di Berlino alla domanda se preferisca Weber alla presidenza della Commissione o Jens Weidmann alla guida della Bce. In ogni caso, queste sono elezioni cruciali, ha ricordato la cancelliera: «Sono certamente elezioni importanti, speciali. Molte persone sono preoccupate per l'Europa e lo sono anche io».

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