Linee anti-demenza dell'Oms: movimento e peso sotto controllo

3 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Maggio 2019, 18:08
 In attesa che arrivino i farmaci, che sembravano dietro l'angolo fino a pochi anni fa ma che invece si stanno rivelando più difficili del previsto da trovare, contro la demenza si possono avere grandi risultati con la prevenzione. I fattori da controllare, dagli stili di vita al controllo di diabete, pressione e glicemia, sono stati messi nero su bianco dall'Oms nelle prime linee guida dedicate all'argomento. Ogni anno nel mondo ci sono 10 milioni di nuove diagnosi di demenza, ricorda l'Organizzazione, con il numero totale che raggiungerà i 152 milioni nel 2050.

Le persone possono ridurre il rischio di demenza con l'esercizio regolare, affermano le linee guida, evitando il fumo e l'alcol, tenendo sotto controllo il peso, la pressione, il colesterolo e la glicemia, mentre non ci sono sufficienti evidenze che l'utilizzo di supplementi, come quelli di vitamine B ed E, possano avere un effetto. «Nei prossimi 30 anni il numero di persone con demenza potrebbe triplicare - afferma il direttore generale dell'Oms Tedros Ghebreyesus -. Le evidenze scientifiche raccolte da queste linee guida confermano ciò che sospettavamo da qualche tempo, cioè che ciò che è buono per il cuore è buono anche per il cervello».

La malattia, ricorda il documento, è uno dei principali fattori di disabilità negli anziani, e il suo costo per la società potrebbe crescere fino a duemila miliardi di dollari l'anno nel 2030. «Si tratta di indicazioni consolidate che vengono da diverse ricerche - commenta Paolo Maria Rossini, ordinario di neurologia dell'Università Cattolica -. Ci sono studi che hanno dimostrato che agire su questi fattori di rischio sopra i 50 anni può ridurre il numero di nuovi casi del 20-30%, un risultato molto importante soprattutto visto che non ci sono ancora terapie. La strategia è ottimale se prevede anche una diagnosi precoce, in modo tale da individuare subito chi è ad alto rischio e agire subito con un controllo rigoroso di questi parametri, personalizzando gli interventi».

In Italia, afferma l'Iss, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600 mila con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell'assistenza dei loro cari. «in Italia siamo teoricamente avvantaggiati sull'alimentazione e forse sull'obesità - afferma Rossini, che dirige l'Area Neuroscienze del Policlinico Gemelli -, mentre sull'attività fisica e sulla scolarizzazione stiamo perdendo terreno.
Negli ultimi anni poi, anche a seguito della crisi economica e dell'impoverimento dei servizi Sanitari Regionali, stiamo trascurando il controllo dei parametri come la pressione e il colesterolo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA