Inghilterra pazza di Mike Dean, l'arbitro ultrà

Mike Dean
di Romolo Buffoni
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 15:08
Concetto Lobello, Luigi Agnolin, Pierluigi Collina: di arbitri star in Italia ne abbiamo avuti. Vertici di un movimento da sempre considerato fra i migliori, se non il migliore, del mondo. Ma molto probabilmente, per non dire sicuramente, sui nostri campi non correrà mai uno come Mike Dean, fra i più quotati fischietti inglesi. Il perché è presto detto. Dean, 51 anni da compiere il prossimo 2 giugno e con il record delle 100 espulsioni in Premier League (staccando Riley e Dowd fermi a 67) stabilito il 3 aprile scorso quando sventolò il "rosso" sotto il naso di Ashley Young del Manchester United nel match contro il Wolverhampton, ha un "difetto": è tifoso.



Sì, l'integerrima e severissima "giacchetta nera" non si rifugia dietro a simpatie adolescenziali verso questa o quella squadra. Lui il pallone lo ama e lo tifa ancora e con molto trasporto. Delle sue simpatie per il Tottenham si è parlato a lungo quando, qualche stagione fa, sembrò letteralmente esultare dopo una rete degli Spurs all'Aston Villa. Lui, arbitro di quel match giocato il 2 novembre del 2015, nel convalidare il 3-1 di Dembele parve lasciarsi andare, di corsa e spalancando le braccia, ad una vera e propria manifestazione di giubilo degna del vecchio White Hart Lane. Dubbio decisamente fastidioso da sopportare per gli avversari, ma lecito anche se foriero di polemiche.

Lunedì sera, invece, si è avuta la certezza che Mike Dean fa un tifo sfegatato per il Tranmere Rovers, squadra di League Two ovvero la quarta serie inglese equivalente alla nostra serie D. Lì, lui, non arbitra, ma è stato sorpreso dalle telecamere di Sky arrampicato sulla balaustra dello stadio di Nailsworth per esultare al gol dei suoi beniamini impegnati sul campo del Forest Green nella semifinale di ritorno del play off promozione. Gol che, grazie alla vittoria per 1-0 dell'andata, è valso al Tranmere la qualificazione alla finale.



Le immagini hanno fatto il giro dei social suscitando ammirazione in chi lo definisce "leggenda" o "dono per la Terra" a chi invece lo bolla come "ridicolo". Ma Dean, ribelle forse per l'omonimia con l'indimenticabile attore di Gioventù bruciata, va avanti per la sua strada e sabato 25 maggio sarà a Wembley. Non con fischietto e cartellini, ma con i polmoni pieni di fiato per sostenere i suoi Rovers nella finale contro il Newport County e, magari, urlare qualche critica verso il suo collega che arbitrerà il match. E se l'arbitro della finale fosse suo amico? Cosa accadrebbe da noi in una situazione del genere? La risposta è semplice: non potrebbe accadere...
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