Conte: «Terremo i conti in ordine. Iva? Evitare rialzo non sarà facile». Poi precisa: «Ce la faremo»

Conte: «Difficile evitare rialzo dell'Iva». Salvini: «Non aumenterà neppure di un cent»
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 17:09

Evitare l'aumento dell'Iva «non sarà un'impresa facile, non sono qui a dire che sarà semplice». Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo all'assemblea di Rete Imprese Italia. Per questo, ha aggiunto, «stiamo lavorando ad un'operazione profonda di spending review e stiamo potenziando il nostro sistema di contrasto all'evasione fiscale». Successivamente Conte ha chiarito il suo pensiero a margine della sua visita alla partenza del Giro d'Italia di ciclismo: «Io non ho mai messo in discussione, in tutte le mie dichiarazioni, che eviteremo l'aumento dell'Iva. Ho spiegato che abbiamo un programma già avviato di spending-rewiev al quale stiamo lavorando: ho detto semplicemente che stiamo lavorando, sul risultato di evitare l'aumento dell'Iva non c'è alcun dubbio».

Conte: terremo i conti in ordine. «Quello che posso fare come presidente del Consiglio è dare un messaggio a tutti i mercati, agli investitori istituzionali e non, a tutte le istituzioni finanziarie: non c'è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Questo governo andrà ancora avanti, arriverà a fine legislatura perché ha ancora un programma molto ambizioso da raggiungere». Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Frascati. «Lo farà tenendo i conti in ordine», aggiunge.


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Muro Salvini sull'Iva. «Mi rifiuto di aumentare l'Iva anche di un solo centesimo: prima va riformato il sistema fiscale: bisogna avere coraggio e io non mi rassegno», ha risposto a stretto giro di vite il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, intervenendo sempre all'assemblea.

 



«Un'ulteriore priorità su cui ci siamo concentrati è la riduzione del carico fiscale per le imprese, obiettivo rispetto al quale sono stati fatti passi importanti pur nella consapevolezza che resti ancora molto da fare», ha aggiunto Conte, sottolineando come dopo i primi interventi presi: «nei soli primi tre mesi di quest'anno sono state aperte oltre 196 mila nuove partite Iva, di cui oltre la metà ha aderito al regime forfettario».

E ancora: «È necessario avviare, in sede europea, un serio dibattito di dumping fiscale. Non è possibile che in Ue in un sistema così integrato ci siano dei paesi che costituiscono nella loro effettività dei paradisi fiscali: competere con loro diventa oltremodo svantaggioso».

«Su autonomia e flat tax i testi sono pronti da mesi, forse non funzionano le Poste», ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine di una conferenza stampa.  «Se c'è una cosa da fare va fatta, non sono al governo per crescere dello 0,2-0,3%. Non mi interessa: questo è un momento in cui servono scelte coraggiose. Ho dei figli e so che per loro serve prendere decisioni responsabili, per non lasciarli in una landa desolata» ma «non posso lasciargli un Paese con una disoccupazione che viaggia al 10%».

Preoccupato per l'impatto sullo spread delle sue parole sui vincoli europei? «No, assolutamente no», risponde il vicepremier Matteo Salvini.
Nessuna preoccupazione, dice, «perchè prima viene il diritto al lavoro, alla vita ed alla salute degli italiani. Voglio dare lavoro agli italiani. Se ci sono regole europee che stanno affamando un continente, stanno portando precarietà, disoccupazione e povertà come fosse normale, vanno cambiate. Rivedere questa gabbia europea non è un diritto è un dovere
». 

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