Dai funghi alla cannabis, il cocktail dell’estate è a basso contenuto alcolico

Dai funghi alla cannabis, il cocktail dell estate è a basso contenuto alcolico
di Alessandra Iannello
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Lunedì 13 Maggio 2019, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 19:12

Tutti gli amanti della mixology festeggiano oggi il World Cocktail Day. Si è scelto di far cadere questa ricorrenza il 13 maggio perché fu proprio nell'edizione del 13 maggio 1806 del Balance and Columbian Repository che la parola “cocktail” apparve per la prima volta con la definizione "Cocktail is a stimulating liquor composed of spirits of any kind, sugar, water, and bitters”, ovvero “Il Cocktail è una bevanda stimolante composta da superalcolici di vario tipo, zucchero, acqua e amari”. In oltre 200 anni di carriera la parola cocktail è diventata un cappello sotto cui si ritrovano mix diversissimi fra loro, tanto che ogni anno ne vengono elaborate le tendenze. Per l’estate 2019, i barman hanno individuato i trend che vedono andare per la maggiore i cocktail instagrammabili, quelli green, attenti al tema della sostenibilità ambientale, ma anche le bevande a bassa gradazione alcolica e i cocktail ibridi, fino ad arrivare ai drink a base di gin rosa, cannabis e funghi.
 

 

Al primo posto il tema della sostenibilità ambientale che, come sottolineato da una ricerca pubblicata su Business Insider, interessa il 75% dei Millennial, disposti a spendere di più per un prodotto sostenibile. Ed è per questo che secondo uno studio pubblicato su Forbes, l’88% dei bartender ha deciso di utilizzare prodotti riciclabili, rispettando la regola “zero waste”. «Siamo attenti al tema della sostenibilità ambientale – dice Fabio Camboni, bar-manager del Kasa Incanto Cocktailbar di Gaeta (Latina) - stiamo lavorando infatti a un progetto che prevede l’utilizzo di bicchieri biologici realizzati con materiali di recupero come gli scarti del caffè e l'impiego di contenitori composti da frutta, vegetali e cioccolato, oltre che cannucce in amido di riso commestibili e aromatizzate. L’esempio è il nostro Mai Tai Fabergè, una golosa rivisitazione del Mai Tai che riposa in una sfera di cioccolato extrafondente, preparata con cacao del Venezuela all’82% servito con cannucce in vetro».

Colori, guarnizioni e contenitori inusuali sono alla base dei cocktail dedicati agli “Drinkstagrammer”, i social-fotografi di cocktail. La loro importanza è fondamentale visto che su Instagram gli hashtag #cocktail e #cocktails vengono menzionati oltre 32 milioni di volte, seguiti da #happyhour con 11 milioni e #aperitivo con 3 milioni di citazioni. «I trend dei cocktail estivi negli ultimi anni – spiega Bruno Vanzan, flair bartender internazionale e noto volto tv – hanno visto un alternarsi di ricette in cui la caratteristica comune era quella della freschezza e della semplicità, come per Mojito, Moscow Mule e Spritz. Su questa scia penso che l’estate 2019 vedrà come protagonisti cocktail di qualità ma semplici nella loro struttura, che sorprendano per gusto e per colore. Un esempio il Thunder Tonic, connubio del nettare viola IOVEM da bere miscelato con elementi come miele, mosto d’uva, zenzero, limone e acqua tonica, un cocktail contraddistinto dal naturale colore viola proveniente dall’enocianina degli acini».
L’addio ai mix superalcolici è quanto emerge da una ricerca pubblicata su Usa Today che attesta che il 45% dei Millennial predilige cocktail a bassa gradazione alcolica, i cosiddetti “low abv”. «Dalla mia esperienza a livello globale – dice Giancarlo Mancino, Bar & Beverage Consultant, creatore di Mancino Vermouth -  maturata nei principali locali di Hong Kong e Corea, è emerso che la tendenza principale è rappresentata da cocktail dalla bassa percentuale alcolica. Un trend destinato a crescere per via dell’attenzione sempre più forte nei confronti di prodotti salutari. Aumenterà dunque la richiesta di cocktail organic, healthy e bio. Questa filosofia si concentra nel mio cocktail Vermouth Mancino Rosso Amaranto, realizzato attraverso la fortificazione di un delicato Trebbiano di Romagna e l'infusione di 38 erbe aromatiche che gli conferiscono un colore rosso scuro con tonalità caramello». 
Fra gli ingredienti particolari si trovano il gin rosa, i funghi e la cannabis. Secondo uno studio della Wine and Spirit Trade Association pubblicato su The Guardian, aumenterà la richiesta di gin rosa, le cui vendite hanno raggiunto quota 165 milioni nel 2018. Mentre il disagio del millennio, lo stress si combatte anche al bar grazie a cocktail a base di cannabis che migliorano lo stato mentale. In tendenza anche i “drink ibridi”, commistione tra cocktail già esistenti, oppure proposte a base di funghi in infusione o trifolati. 

Sembrano in calo i buffet infiniti dell’”apericena” a favore di stuzzichini salutari. Gli abbinamenti più apprezzati sono quelli tipici con olive, pomodori secchi, salumi e formaggi accompagnati da grissini, per quanto i locali più all’avanguardia stiano puntando alla mixogastronomia, una vera e propria fusione tra piatti della cucina e bere miscelato. Intanto le aziende studiano prodotti ad hoc per l’abbinamento ai cocktail. Un esempio è Vitavigor che ha creato gli HappyVi, dei mini snack arricchiti cotti in forno con olio extra vergine e sale marino in superficie nelle versioni con olive verdi e pomodorini essiccati, Parmigiano Reggiano Dop e rosmarino.

Infine secondo Ilias Contreas, fondatore di Mixology Academy con sedi a Roma e Milano (www.corsiperbarman.it), saranno semplicità e tradizione a contraddistinguere l’estate dei locali. «Negli ultimi anni – conclude Contreas - la cultura del “bere bene” in Italia è cresciuta grazie ai programmi tv sui bartender, ma anche perché gli operatori stessi investono molto di più in formazione.
Tuttavia, il cliente medio continua a ricercare semplicità e tradizione in cocktail di tendenza come il Moscow Mule, riconoscibile dalla tipica tazza in rame, piuttosto che nelle tante tipologie di gin». In tema di revival torneranno in voga anche gli sparkling cocktails, ovvero drink frizzanti che hanno come componente principale prosecco, spumante o champagne.

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