Luca Parmitano torna in orbita: «Uniamo l'Umanità per combattere il vero nemico: il riscaldamento globale»

Luca Parmitano
di Paolo Ricci Bitti
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Sabato 11 Maggio 2019, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 13:08

Luca Parmitano vola subito Beyond (oltre), il nome della sua prossima missione spaziale che dal 20 luglio lo vedrà di nuovo in orbita per quasi 200 giorni sulla Stazione spaziale internazionale. Non risponde a una domanda dei cronisti, accolti nella sede di Frascati dell'Agenzia spaziale europea che organizza la spedizione: no, Astroluca chiede il permesso alla platea e poi lancia il manifesto del suo impegno che arriva a ridosso delle elezioni europee segnate da sovranismi e divisioni. Una coincidenza non cercata e non sottolineata anche perché il tema, per lui, non è nuovo: se ne era già appassionato sei anni fa, durante la sua prima missione, ma adesso le sue parole hanno tutta un'altra forza di gravità.
 

 


"Si sentono, non solo in Europa, sempre più pesanti venti di divisioni, di distinzioni, di spinte centrifughe e allora voglio lanciare una duplice sfida: a voi del mondo dell'informazione perché raccontiate che c'è un'Europa che insieme sostiene un progetto di portare l'uomo nello spazio. Insieme perché solo così è possibile continuare queste esplorazioni che rispettano l'innata sete di "nuovo" dell'uomo e che intanto migliorano la nostra vita di tutti i giorni. La corsa allo spazio porta ispirazione e progresso con risultati assai superiori rispetto  che viene investito (dai 10 ai 20 euro l'anno per ogni europeo, ndr). Cancellando i progetti spaziali in Italia e in Europa non ricaveremmo nemmeno i soldi per quello che si spende per la carta igienica nelle scuole o per costruire un'autostrada".

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E l'altra sfida? 
"Ma se proprio serve un nemico comune per unire le forze di tutti gli uomini, non solo in Europa, perché purtroppo si sente dire che senza un avversario non emerge la volontà di allearsi, ve lo indico: volete un nemico? Non cercatelo in altri esseri umani, ma nei cambiamenti climatici: sono questi i veri nemici dei quali avere paura. Noi astronauti dallo spazio vediamo davvero cambiare il nostro pianeta orbita dopo orbita ed è questo che ci spaventa. Ho visto alluvioni e cicloni e come si incrementano. Sono un padre, ho due figlie (Maia e Sara, 9 e 12 anni, ndr) e credo nel futuro: dobbiamo unirci per combattere questo nemico globale. Sento di voler sottolineare che il vero nemico dell'umanità è il climate change, i cambiamenti climatici di cui sono responsabili proprio gli uomini. La cosa che più spaventa sono i fenomeni climatici che si stanno abbattendo sulla Terra in maniera sempre più violenta con conseguenze terribili - dice ancora AstroLuca, sposato, due figlie, tenente colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana - Dalla Iss nel 2013 durante la mia missione Volare, ho documentato eventi climatici pensando fossero delle eccezioni, non è stato così. E i miei colleghi astronauti in questi anni hanno documentato fenomeni ancora più drammatici».

 

La doppia sfida Parmitano l'ha lanciata nella grande sala dell'Esa a Frascati tappezzata da gigantografie della Terra ripresa dai satelliti: immagini che tolgono il fiato per il gioco dei colori e dei dettagli dell'unica navicella disponibile per l'uomo.

"Non esiste un piano B - continua Parmitano - non ci sono sono alternative. Per arginare i cambiamenti climatici bisogna prendere delle decisioni, è difficile ma è una responsabilità di tutti  e bisogna ignorare chi non si accorge di tutta la scienza che c'è dietro gli allarmi sul clima che sta cambiando».

Di fronte alla portata di questo intervento ci sarà tempo, da qui al 20 luglio, data della partenza di Parmitano dal cosmodromo di Bajkonur che - meraviglia - coincide con il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna - , per raccontare il poderoso versante scientifico della missione Beyond che comprende anche sei esperimenti targati Italia, scorribande nei rapporti dell'uomo con l'intelligenza artificiale e passeggiate spaziali che proprio passaggiate non sono visto che richiedono la stessa energia necessaria per correre i primi 30 km  di una maratona. 

Parmitano, che sarà anche primo comandate italiano sull'Iss, ha parlato davanti al direttore generale di Agenzia spaziale europea, Jan Woerner, e al neo presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia, appena insediatosi dopo la burrascosa rimozione di Roberto Battiston a novembre e il breve mandato del commissario Piero Benvenuti. 

E proprio Woerner, restando su un determinante tema politico economico legato allo spazio, ha raccontato di una ricerca effettuata grazie a un campione di cittadini europei ai quali è stato chiesto quanto viene speso a testa, secondo loro, per il comparto aerospaziale. Le risposte hanno dato una media di 245 euro a testa ogni anno, ovvero una percezione che va dalle 12 alle 24 volte rispetto alla realtà. Per l'Esa, ogni cittadino europeo, ogni italiano, mette 10 euro l'anno (uno per le attività degli astronauti), altrettanti per l'Agenzia spaziale italiana. E ogni euro investito frutta un ritorno, per le aziende europee, che arriva a 6 euro, con benefici formidabili per il progresso nel campo della tecnologia, della medicina, dell'ambiente.  

«È sempre positivo dare valore al passato ma prepariamoci al futuro
» ha detto ancora Woerner che ha ricordato le affermazioni del l'astrofisico Stephen Hawking: l'umanità ha 600 anni per lasciare la Terra. E il futuro per il numero uno dell'Esa è nella Luna.

E Saccoccia: «L'Agenzia Spaziale Italiana supporta fortemente la missione Beyond dell'Esa che Luca Parmitano si appresta a portare in orbita.
Parmitano porterà sulla Iss sei esperimenti targati Italia, test gestiti e coordinati da Agenzia Spaziale Italiana attraverso il lavoro di Università, industrie e centri di ricerca. Ringrazio l'Esa, l'industria e la ricerca italiana per la missione. Questi esperimenti aiuteranno l'Italia ad essere sempre più protagonista nelle attività spaziali - prosegue il neo presidente dell'Asi che sottolinea come la sua prima uscita pubblica coincida con l'incontro a Esrin sulla missione di Luca Parmitano - È la migliore occasione» osserva. Saccoccia rileva anche la coincidenza fra «l'anniversario dei 50 anni dallo sbarco dell'uomo sulla Luna e la nuova missione di Luca. Il giorno dello sbarco sulla Luna avevo 6 anni ed ero con mia madre» ricorda Saccoccia che aggiunge «proprio mentre si preparano i nuovi passi delle missioni lunari l'Italia conferma il suo contributo sia come partner europeo sia come contribuente».

 

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