Rapine in casa e truffe: in arrivo la norma a favore degli anziani

Rapine in casa e truffe: in arrivo la norma a favore degli anziani
di Mauro Evangelisti
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Sabato 11 Maggio 2019, 00:13
Al Viminale è pronto un piano “Salva Anziani”: prevede finanziamenti da distribuire a comuni e prefetture per organizzare interventi a difesa della fascia di popolazione più a rischio di truffe e furti. Dall’inizio degli anni Duemila nel mirino dei malviventi, con sempre maggiore frequenza, finiscono coloro che hanno i capelli bianchi e vivono da soli. E tutto questo ha una motivazione che rasenta il paradosso.


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È l’effetto negativo di un dato positivo: l’età media si è alzata, le condizioni di salute di chi ha più di 65-70 anni sono migliorate e molti preferiscono abitare da soli, mantenere un’autonomia liberi da badanti o peggio ancora istituti. Certo, c’entra anche la crisi economica che condanna l’anziano a fare a meno di un aiuto a pagamento. L’esito però è che l’anziano è lucido e in gamba, ma ovviamente più indifeso rispetto a un giovane, ed è l’obiettivo di piccoli truffatori, ma anche di malviventi più feroci, come purtroppo è successo con la signora di 89 anni di Montesacro, a Roma. Teniamo conto che nella Capitale su 2,8 milioni abitanti, sono 634.139 coloro che hanno più di 65 anni: quasi uno su 4.
SCIA DI SANGUE
È sufficiente analizzare i fatti degli ultimi mesi per comprendere che non si tratta di un caso isolato. Il 21 dicembre Alfredo Caparelli, di 75 anni, al Corviale, sempre a Roma, mentre rientrava a casa dopo avere fatto la spesa, è stato colpito al volto da un uomo che voleva rubargli il portafogli. Dentro c’erano 6 euro. È morto dopo quattro mesi all’Ospedale San Camillo. Il 26 marzo a Napoli una donna di 76 anni, Stefanina Fragliasso, è stata imbavagliata e uccisa dai malviventi che nel suo appartamento al terzo piano hanno preso gioielli e soldi. Il figlio: «Non pensavo si potesse arrivare a tanta brutalità». E non è solo un problema del centro-sud. Un mese fa, a Modena, due malviventi sono stati condannati per avere ucciso durante una rapina da 400 euro Mirella Ansaloni, 78 anni, di Finale Emilia. Sono solo alcuni flash di una casistica che per fortuna non arriva sempre a questi esiti estremi, ma spesso si ferma al territorio dei furti e delle piccole truffe: il finto dipendente della municipalizzata, quello che si spaccia impiegato delle Poste o addirittura carabiniere o poliziotto, pur di entrare in casa dell’anziano che vive solo. A volte c’è anche chi sa reagire, dopo lo stordimento iniziale: l’altro giorno, a Forlì, un ottantenne è stato avvicinato, nei pressi di un supermercato, da due rom che si sono finti suoi amici ma gli hanno rubato il portafoglio. Non si è perso d’animo, ha telefonato con il cellulare ai carabinieri descrivendo autori del furto e macchina usata per la fuga. I due sono stati presi.
DIFESE
In sintesi: servono più controlli, serve lasciare meno soli gli anziani, ma bisogna anche aiutarli a prevenire raggiri e furti. Andrea Del Ferraro, primo dirigente del Servizio controllo territorio della Polizia di Stato: «Purtroppo, rispetto a un tempo, il controllo sociale è diminuito, un tempo uno sconosciuto che entrava in un palazzo veniva notato. Non è più così. A Bologna ad esempio si sta sperimentando una forma di prevenzione, nei condomini, in cui i residenti si aiutano a vicenda. Una volta erano più frequenti le truffe per strada, si avvicinava l’anziano, si diceva che un parente stava male e così si ottenevano dei soldi. Questo fenomeno si è sviluppato con intrusioni nelle abitazioni: furti o, purtroppo, anche azioni che arrivano alle aggressioni. Bussano alla porta, fingono di essere lì per un controllo delle utenze, delle bollette, per una fuga di gas, distraggono la persona anziana e intanto entra un complice. Sfruttano la fiducia dell’anziano, ingannato magari da finte divise. Quando non c’è l’aggressione, il danno più grave, al di là di quello economico, è il turbamento psicologico che resta nella vittima che si sente sempre più fragile e impotente». Conclude il vicequestore Giuseppe Testaì, del Servizio centrale operativo della Polizia: «Gli anziani non sono a rischio solo perché anziani, molti danno prova di sapersi difendersi e di avere una prontezza mentale per evitare truffe e furti, ma diventano a rischio perché potenzialmente soli. E non è solo un problema delle grandi città».
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