Casi di epatite associati a integratori alla curcuma: l'Istituto superiore di Sanità indaga

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Venerdì 10 Maggio 2019, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 17:04

Casi di epatite collegati a integratori alimentari a base di curcuma. L'Istituto superiore di sanità ha segnalato che gli integratori alimentari a base di curcuma della ditta NI.VA - di Destro Franco & Massetto Loretta S.N.C con sede legale in via Padova 56, Vigonza (Pd), prodotti dallo stabilimento FRAMA S.R.L. sito in via Panà 56/A, Noventa Padovana (Pd) - Curcumina Plus 95% lotto di produzione 18L823 scadenza 10/2021 e Curcumina 95% lotto di produzione 18M861 scadenza 11/2021 «sono stati associati a due casi di epatite acuta colestatica, che si sono risolti favorevolmente».  E' quanto si legge in una nota pubblicata sul sito del ministero della Salute. «In attesa delle verifiche da parte delle competenti autorità sanitarie territoriali, si raccomanda di non consumare tali lotti», raccomanda il ministero. La ditta ha confermato di aver attivato il ritiro ed il richiamo dei prodotti nel proprio sito web. 

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«Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni di pazienti con epatite acuta colestatica, finiti in ospedale che, durante la visita, hanno riferito di aver fatto uso di questi integratori. C'è, dunque, un legame temporale, ora stiamo indagando per capire se c'è anche un legame causa-effetto». A spiegarlo è Marco Silano, direttore dell'Unità operativa alimentazione, nutrizione e salute dell'Istituto superiore sanità che sottolinea come per ora si sappia solo che gli episodi sono avvenuti «in seguito all'assunzione di integratori. Abbiamo chiesto alle Asl delle relazioni cliniche dettagliate su tutti i pazienti».

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