Unicredit, utile netto trimestre in crescita a 1,4 miliardi. Mustier: ridurremo esposizione in Btp

Jean Pierre Mustier
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Giovedì 9 Maggio 2019, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 12:56
Risultati in crescita nel primo trimestre per Unicredit. L'utile netto contabile di gruppo si porta a 1,4 miliardi, in rialzo del 24,7% su base annua. L'utile netto rettificato è di 1,1 miliardi (+1,5 per cento) e sancisce il miglior primo trimestre degli ultimi dieci anni per la seconda volta consecutiva. Tutte le divisioni hanno registrato una performance operativa positiva.

La robusta performance del primo trimestre porta Unicredit in linea con i tempi previsti per raggiungere gli obiettivi del piano Transform 2019. «Per la seconda volta di seguito, si è trattato del migliore primo trimestre dell'ultimo decennio, a riprova del successo del nostro attuale piano strategico e del fatto che siamo sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi di Transform 2019, che sono tutti confermati, entro la fine di quest'anno», ha dichiarato Jean Pierre Mustier, amministratore delegato dell'istituto di Piazza Gae Aulenti.

Nei primi tre mesi del nuovo anno UniCredit ha realizzato ricavi pari a 5 miliardi, in diminuzione del 3 per cento, principalmente a causa del difficile scenario di mercato. Il target dei ricavi per il 2019 è confermato a 19,8 miliardi. I crediti verso la clientela di Gruppo si sono attestati a 432,1 miliardi a fine marzo 2019 (+4,2 per cento). La raccolta da clientela ha raggiunto 429,3 miliardi (+4,3 per cento). Il margine operativo lordo è stato pari a 2,3 miliardi (-1,6 per cento).

Solida la posizione patrimoniale. Il CET1 ratio di Gruppo è cresciuto di 18 pb trim/trim al 12,25 per cento, con il target relativo al CET1 ratio a fine 2019 è confermato tra il 12,0 e il 12,5 per cento.

Unicredit sta pianificando un alleggerimento graduale della sua esposizione in Btp che è di 54 miliardi di euro, escludendo Fineco, pari a circa la metà del portafoglio in titoli governativi, ha proseguito Mustier nel corso della conference call con la stampa, spiegando che la modalità sarà un mancato rinnovo delle emissioni a scadenza. «Non venderemo Btp, lasceremo il portafoglio ridursi gradualmente», ha detto.

Mustier ha tuttavia sottolineato che «il nostro impegno in Italia non è mai stato più forte. Unicredit è orgogliosa di essere una banca europea con sede in Italia e quotata in Italia». E poi ha aggiunto «siamo estremamente impegnati a finanziare i nostri clienti italiani» ricordando che la banca ha incrementato del 4,4% i crediti a sostegno dell'economia e soprattutto delle Pmi.

In merito alle esposizioni Sovrane detenute dal Gruppo al 31 marzo 2019, il resoconto sui risultati del 1° trimestre indica che il valore di bilancio delle esposizioni su titoli di debito ammonta a 112,9 miliardi di euro (includendo Fineco), di cui il 90% concentrato su otto Paesi tra i quali l'Italia, che risulta prima con 58,7 miliardi ed una quota di circa il 52% sul totale complessivo e di circa il 7% sul totale attivo di Gruppo.

Il manager del Gruppo ha annunciato ulteriori vendite di Npl (crediti deteriorati), dicendosi sicuro che la bad bank interna sbatterà il target di smaltimento di 14,9 miliardi residui e si posizionerà probabilmente attorno ai 10 miliardi.

In merito alla cessione del 17 per cento di FinecoBank, Mustier ha dichiarato che «ha rappresentato il primo passo e sarà seguita da altre azioni, quali l'accelerazione della vendita di Npe nel 2019 a sostegno del runoff della divisione Non Core entro il 2021, il riallineamento del nostro portafoglio di titoli sovrani domestici rispetto a quelli dei nostri concorrenti europei e un'evoluzione della struttura del Gruppo che ci consentirà di aumentare la flessibilità e ottimizzare i costi del nostro funding».

Mustier infine come consuetudine ha rifiutato di commentare le speculazioni su possibili acquisizioni, ma sulle voci che la vedono interessata a Commerzbank ha precisato «ritengo che le fusioni e in particolare le fusioni transfrontaliere siano molto difficili da realizzare».





 
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