Casal Bruciato, tensione al corteo dei centri sociali a pochi metri da quello di CasaPound

Casal Bruciato, tensione al corteo dei centri sociali a pochi metri da quello di CasaPound
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Mercoledì 8 Maggio 2019, 14:52 - Ultimo aggiornamento: 21:22

Altro pomeriggio di tensione a Casal Bruciato dopo l'assegnazione ad una famiglia nomade di una casa popolare in via Satta, alla periferia Est di Roma. Dopo il sit-in di ieri da parte di movimenti e Asia Usb è iniziato il corteo antifascista. L'area è presidiata dalle forze dell'ordine con blindati e idranti mentre un elicottero sorvola la zona. A pochi metri di distanza la manifestazione organizzata da Casapound. Il picco delle tensioni è avvenuto durante la manifestazione antifascista promossa dai movimenti per la casa quando i manifestanti sono partiti per un corteo non autorizzato. Un blindato ha tentato di sbarrargli la strada e ora gli agenti schierati in tenuta antisommossa bloccano il passaggio dei manifestanti che cantano Bella Ciao.

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«Siamo tutti rom» e «fuori i razzisti da Casal Bruciato». Sono alcuni degli slogan intonati al presidio antifascista di solidarietà alla famiglia nomade finita al centro di proteste perché assegnataria di una casa popolare. Dai palazzi qualcuno ha risposto «Andate via». Ad avvicinarsi ad alcuni manifestanti anche un'anziana residente in un'altra periferia che ha esordito: «Il fascismo è passato». Pronta la risposta di un paio di partecipanti. «No, stanno di là dall'altra parte della piazza a dire che stuprano le donne».

Contestazioni dai balconi. Le vuvuzela, le trombette dei mondiali di calcio, hanno suonato forti e stonate a coprire i megafoni di Potere al Popolo, riuniti nel sit-in di via Satta, a Casal Bruciato. Contestazioni arrivate da diversi inquilini affacciati ai balconi e alle quali i manifestanti hanno risposto: «Siamo qui anche per voi, perché dopo i rom verranno a prendere voi».

Sit in anche di Casapound. «Alcuni italiani non si arrendono», scritto su uno sfondo tricolore. In piazza Balsamo Crivelli, ingresso secondario del condominio di Casal Bruciato palcoscenico delle proteste di questi giorni, il sit in organizzato da Casapound che si è contrapposto a quello «pacifico e antifascista» sull'ingresso del cortile in via Satta. «Con noi ci sono i residenti, mentre di là ci sono quelli violenti e dei centri sociali che vengono da tutta Roma», hanno gridato gli organizzatori al megafono. Mentre un uomo più in là, del corteo antifascista, subito circondato dalla polizia gli urla: «Però gli Spada, i rom che gestiscono il racket delle case popolari vi piacciono eh? Vergogna!». A dividere i due gruppi di manifestanti, composti entrambi da meno di cento persone, moltissima polizia in assetto antisommossa, diverse camionette della celere e anche un idrante.

Il gruppo Pd capitolino in una nota ha annunciato la partecipazione al presidio pacifico e antifascista: «Oggi il gruppo del Pd capitolino parteciperà al presidio a Casal Bruciato. Roma città aperta e simbolo della resistenza antifascista non può accettare le gazzarre e le parate razziste di Casapound. È intollerabile che un gruppo di estremisti di destra dichiaratamente fascisti e in contrasto con la Costituzione italiana, possa decidere a chi debbono essere assegnati gli alloggi popolari. Basta minacce, intimidazioni e aggressioni. Quello che è accaduto a Torre Maura e si sta ripetendo a Casal Bruciato non è degno di uno stato di diritto - hanno continuato i dem -. Chi agita odio e razzismo e si richiama apertamente al fascismo viola in primo luogo i diritti umani e la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista, sia l'art. 1 della legge 'Scelba' n. 645 del 20 giugno 1952. Pertanto di fronte a manifestazioni che contravvengono apertamente e pubblicamente la Costituzione della Repubblica, le forze impegnate nel mantenimento dell'ordine e della sicurezza debbono intervenire perentoriamente per ripristinare ordine e legalità. Nell'esprimere la piena solidarietà alla sindaca Raggi per gli insulti e le minacce ricevute questa mattina, chiediamo al Questore ed al Prefetto di vietare nel modo più assoluto la manifestazione annunciata per oggi dagli estremisti di Casapound», ha concluso il gruppo Pd capitolino.


 

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