Classici e testi contemporanei: Torino dà spettacolo

I Giganti della Montagna con Gabriele Lavia al Teatro Stabile di Torino per la stagione 2019/2020
di Simona Antonucci
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Martedì 7 Maggio 2019, 16:52

Densa di proposte all'insegna della pluralità espressiva, ma sempre coerenti e interconnesse tra loro: il Teatro Stabile di Torino presenta la nuova stagione con grandi maestri, ma anche ampio spazio a giovani talenti emergenti.
 

 

Saranno 74 i titoli programmati in sede e in tournée, di cui 17 produzioni (9 nuove produzioni esecutive, 5 nuove coproduzioni e 3 riprese), 38 spettacoli ospiti e 19 allestimenti per Torinodanza. Un cartellone che da un lato propone testi fondamentali del teatro italiano ed europeo e dall’altro dedica ampio spazio alla drammaturgia contemporanea proponendo un ventaglio di autori davvero eterogeno, dal teatro civile e di narrazione alla ricerca, dal dramma borghese al mimo e alla clownerie.

Sul fronte dell’internazionalizzazione, un ruolo importante è svolto dal Torinodanza festival che a inizio stagione presenta i migliori coreografi e le più affermate compagnie della scena mondiale. 

Valerio Binasco, direttore artistico del Teatro Stabile, dopo aver affrontato il grande repertorio con
Don Giovanni di Molière, Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni e Amleto di Shakespeare, apre e chiude la nuova stagione con due classici del Novecento Rumori fuori scena di Michael Frayn e Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller.

Sempre a maestri del Novecento guardano Leonardo Lidi che cura la regia de
La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca; Eugenio Allegri che in Mistero Buffo mette in scena nuove giullarate di Dario Fo; Gabriele Lavia che dirige e interpreta I giganti della montagna di Luigi Pirandello e Laura Curino che propone L’anello fortedi Nuto Revelli.

L’impegno internazionale del Teatro Stabile, in ambito produttivo, si conferma con la messa in scena di
Zio Vanja di Anton Čechov affidata a Kriszta Székely, regista residente al Teatro Katona di Budapest che dirige il suo primo spettacolo in Italia. Dopo il successo della scorsa Stagione torna Filippo Dini con Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello e con Misery, versione teatrale di William Goldman dal romanzo di Stephen King.

Nel novero delle produzioni si inseriscono lo spettacolo
Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione, un progetto di Gian Luca Favetto; Fuoriusciti di Giovanni Grasso, con la regia di Piero Maccarinelli e Scene di violenza coniugale. Atto finale di Gérard Watkins con la regia di Elena Serra. Il mago di Oz di Lyman Frank Baum, diretto da Silvio Peroni, sarà lo spettacolo che quest’anno il Teatro Stabile dedica ai ragazzi e alle loro famiglie.

A completare il progetto produttivo sono le riprese dei già citati
Arlecchino servitore di due padroni e Così è (se vi pare) a cui si aggiunge Se questo è un uomo dall’opera di Primo Levi, diretto e interpretato da Valter Malosti.

Nella Stagione 2019/2020 viene riproposta l’iniziativa
Un posto per tutti che garantisce l’abbattimento delle barriere di accesso permettendo a chiunque di assistere agli spettacoli in cartellone, anche se appartenente alle fasce deboli e svantaggiate. Vengono, infatti, messi a disposizione dei cittadini a basso reddito (certificazione ISEE) 1.000 abbonamenti gratuiti: l’iniziativa, attiva da due anni, riscuote un notevole successo ed ha ampliato il pubblico di giovani famiglie, studenti fuori sede e lavoratori extracomunitari.

Per gli studenti universitari e in generale per i giovani vengono invece confermate le formule di abbonamento particolarmente vantaggiose e gradite. 

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