Densa di proposte all'insegna della pluralità espressiva, ma sempre coerenti e interconnesse tra loro: il Teatro Stabile di Torino presenta la nuova stagione con grandi maestri, ma anche ampio spazio a giovani talenti emergenti.
Saranno 74 i titoli programmati in sede e in tournée, di cui 17 produzioni (9 nuove produzioni esecutive, 5 nuove coproduzioni e 3 riprese), 38 spettacoli ospiti e 19 allestimenti per Torinodanza. Un cartellone che da un lato propone testi fondamentali del teatro italiano ed europeo e dall’altro dedica ampio spazio alla drammaturgia contemporanea proponendo un ventaglio di autori davvero eterogeno, dal teatro civile e di narrazione alla ricerca, dal dramma borghese al mimo e alla clownerie.
Sul fronte dell’internazionalizzazione, un ruolo importante è svolto dal Torinodanza festival che a inizio stagione presenta i migliori coreografi e le più affermate compagnie della scena mondiale.
Valerio Binasco, direttore artistico del Teatro Stabile, dopo aver affrontato il grande repertorio con “Don Giovanni” di Molière, “Arlecchino servitore di due padroni” di Goldoni e “Amleto” di Shakespeare, apre e chiude la nuova stagione con due classici del Novecento “Rumori fuori scena” di Michael Frayn e “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller.
Sempre a maestri del Novecento guardano Leonardo Lidi che cura la regia de “La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca; Eugenio Allegri che in “Mistero Buffo” mette in scena nuove giullarate di Dario Fo; Gabriele Lavia che dirige e interpreta “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello e Laura Curino che propone “L’anello forte”di Nuto Revelli.
L’impegno internazionale del Teatro Stabile, in ambito produttivo, si conferma con la messa in scena di “Zio Vanja” di Anton Čechov affidata a Kriszta Székely, regista residente al Teatro Katona di Budapest che dirige il suo primo spettacolo in Italia. Dopo il successo della scorsa Stagione torna Filippo Dini con “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello e con “Misery”, versione teatrale di William Goldman dal romanzo di Stephen King.
Nel novero delle produzioni si inseriscono lo spettacolo “Fausto Coppi. L’affollata solitudine del campione”, un progetto di Gian Luca Favetto; “Fuoriusciti” di Giovanni Grasso, con la regia di Piero Maccarinelli e “Scene di violenza” coniugale. “Atto finale” di Gérard Watkins con la regia di Elena Serra. “Il mago di Oz” di Lyman Frank Baum, diretto da Silvio Peroni, sarà lo spettacolo che quest’anno il Teatro Stabile dedica ai ragazzi e alle loro famiglie.
A completare il progetto produttivo sono le riprese dei già citati “Arlecchino servitore di due padroni” e “Così è (se vi pare)” a cui si aggiunge “Se questo è un uomo” dall’opera di Primo Levi, diretto e interpretato da Valter Malosti.
Nella Stagione 2019/2020 viene riproposta l’iniziativa “Un posto per tutti” che garantisce l’abbattimento delle barriere di accesso permettendo a chiunque di assistere agli spettacoli in cartellone, anche se appartenente alle fasce deboli e svantaggiate. Vengono, infatti, messi a disposizione dei cittadini a basso reddito (certificazione ISEE) 1.000 abbonamenti gratuiti: l’iniziativa, attiva da due anni, riscuote un notevole successo ed ha ampliato il pubblico di giovani famiglie, studenti fuori sede e lavoratori extracomunitari.
Per gli studenti universitari e in generale per i giovani vengono invece confermate le formule di abbonamento particolarmente vantaggiose e gradite.
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