Università Cattolica, il rettore Franco Anelli: «Formiamo studenti perché sappiano poi assumere responsabilità»

Franco Anelli, rettore dell'Università Cattolica
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Domenica 5 Maggio 2019, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 15:19
«L`università è strutturalmente un luogo di incontro tra persone di differenti generazioni, a partire, naturalmente, dal fondamentale rapporto tra docenti e discenti. In questo senso, soprattutto nell'era della comunicazione digitale, il principale strumento con cui dare sostanza ed efficacia a tale confronto è lo stesso che già si utilizzava ai tempi di Socrate e Platone e che è in fondo la base metodologica della nostra cultura: il dialogo».

Lo dice Franco Anelli, rettore dell'Università Cattolica, in una intervista ad Avvenire, in occasione della Giornata dell` Università Cattolica. Alla domanda su come vengano preparate le nuove generazioni, Anelli spiega:
«Occorre in primo luogo aiutare i giovani a capire che la giusta ricerca della propria realizzazione individuale passa anche dalla capacità di assumere responsabilità personali e sociali, e che l`attenzione verso l`ambiente in cui si vive e la costruzione di relazioni positive con gli altri possono rendere migliore la loro vita». Anelli sottolinea che più che con le parole questa sensibilità si trasmette con esempi e testimonianze credibili.
Infine, anche una considerazione sul prossimo centenario dell` universita`: "L`ateneo è nato come un luogo di educazione, ricerca scientifica e dibattito culturale per rinnovare la partecipazione dei cattolici alla vita del Paese. Avviarsi al traguardo dei primi cento anni significa, anzitutto, riflettere sulla missione attuale dell`Università Cattolica. Si tratta di comprendere come debba rinnovarsi per mantenersi fedele alla propria identita` e al proprio compito
».

In occasione della 95a Giornata per l`Università Cattolica, oggi la Messa nell`Aula Magna della sede di Milano, celebrata dall`Assistente Ecclesiastico Generale Claudio Giuliodori:
«La proposta formativa deve essere all`altezza delle sfide del nostro tempo», spiega Giuliodori, che affida al Sacro Cuore il presente e il futuro di questa istituzione accademica, «perché la pesca culturale e spirituale, alla luce del Vangelo odierno - spiega - , possa essere sempre abbondante e fruttuosa».
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