Moavero: «Non possiamo non sentirci europei»

Moavero: «Non possiamo non sentirci europei»
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Giovedì 2 Maggio 2019, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 12:58
«Non possiamo non dirci europei. Quanta cattiva educazione, quanta cattiva informazione sull'Europa ascoltiamo quotidianamente. Fermarsi a riflettere è particolarmente importante alla vigilia delle elezioni Europee»: così il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi aprendo The State of the Union, all'Istituto universitario europeo a Firenze. Una riflessione importante «sulle sfide e sulle opportunità, sulle possibili idee praticabili che possiamo affrontare insieme», ha aggiunto.

«Non possiamo non dirci europei, anche se a guardare le cronache sembrerebbe a volte di dover pensare il contrario. Anche chi critica - ha aggiunto Moavero - ed è scettico verso l'Europa sviluppa forme di ragionamento fondamentalmente europee: è europeo anche lui, anche lei».
Secondo Moavero
«non ce ne rendiamo conto appieno, ma tutti noi europei abbiamo sviluppato una sorta di sentimento di affiliazione europea, che se ci riflettiamo si è affiancato, sovrapposto al sentimento nazionale e locale che ognuno di noi ha».

Alla fine degli anni '80, dopo il lavoro sulla moneta unica, e quanto successo ad est, l'Europa
«avrebbe dovuto cambiare passo, affrontare una profonda riforma delle istituzioni. Questo non è avvenuto o avvenuto in modo parziale», ha spiegato il ministro Moavero. «L'Europa ha difficoltà ad affrontare i grandi shock recenti come la crisi finanziaria globale e i flussi migratori cosa che dimostra la necessità di una profonda riflessione e revisione istituzionale».

 
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