Una foresta grande quanto l'Inghilterra è sparita nel 2018: appello di 600 scienziati

Una foresta grande quanto l'Inghilterra è sparita nel 2018: appello di 600 scienziati
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Venerdì 26 Aprile 2019, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 17:42

Immaginate una foresta tropicale grande come 30 campi di calcio che sparisce in un minuto. Avrete un'idea di quello che è successo nel mondo nel 2018: 12 milioni di ettari di foresta tropicale sparita, un'estensione pari all'intera Inghilterra. È stato come se, per 12 mesi di seguito, ogni minuto andasse in fumo una foresta pluviale equivalente a 30 campi di calcio. La perdita maggiore c'è stata nell'Amazzonia brasiliana. Proprio oggi, 602 ricercatori europei e 2 ong indigene brasiliane hanno chiesto alla Ue di pretendere che i beni che acquista dal Brasile siano prodotti nel rispetto dell'ambiente dei diritti umani.

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Il conto sull'ecosistema perduto lo ha fatto un think-tank dell'Università del Maryland, negli Stati Uniti, il Global Forest Watch. Quella dell'anno scorso è stata la quarta perdita di foresta tropicale da quando sono cominciate le rilevazioni satellitari, nel 2001. Il picco si era avuto nel 2016, per le conseguenze del Nino (che aveva alzato le temperature in America Latina) e di maxi-incendi in Brasile e Indonesia. Dopo quel picco, la deforestazione è rallentata, ma rimane pesante. Le cause principali sono gli allevamenti industriali e l'agricoltura intensiva (olio di palma in Asia e Africa, soia e biocarburanti in Sudamerica).

 

 

Gli effetti sono la riduzione dell'assorbimento di gas serra (le foreste smaltiscono il 30% di quelli prodotti dall'uomo), la distruzione delle comunità indigene, l'estinzione di specie animali e vegetali, che non hanno più il loro habitat. Un quarto della perdita di foresta tropicale nel 2018 si è avuto in Brasile. Seguono Repubblica Democratica del Congo e Indonesia, con un 10% a testa. Una pesante deforestazione si è registrata anche in Malaysia e Madagascar. Quest'ultimo ha perso nel 2018 il 2% della sua foresta tropicale. Il rapporto di Global Forest Watch indica anche la perdita di foresta vergine, quella mai toccata dall'uomo: nel 2018 è stata di 3,6 milioni di ettari, l'equivalente del Belgio.

Ancora una volta è stato il Brasile a fare la parte del leone, con un terzo della perdita totale, seguito da Repubblica Democratica del Congo, Indonesia, Colombia e Bolivia. Il think tank registra lo sforzo dell'Indonesia contro la deforestazione, che in quel paese è calata del 40%.
Ma dall'altra parte, il Ghana ha aumentato il tasso di distruzione dei suoi boschi del 60%, la Costa d'Avorio del 26%. In Colombia, la fine della guerriglia delle Farc ha fatto aumentare la deforestazione, poiché nuovi territori sono diventati praticabili per l'agricoltura. E poi c'è il Brasile. Nel 2018 Jair Bolsonaro non era ancora presidente, e i dati di Global Forest Watch si riferiscono alle politiche del governo precedente (di sinistra). Ma il nuovo capo dello stato (di estrema destra) in campagna elettorale ha promesso di togliere i vincoli ambientali e sociali ai territori indigeni (il 13% del paese) e di renderli sfruttabili per l'agricoltura e le miniere.

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