A spingere Microsoft gli ottimi risultati del primo trimestre del 2019, ottenuti soprattutto grazie al rimbalzo delle vendite del sistema operativo della casa di Redmond, Windows. I ricavi sono schizzati del 14%, ben oltre alle attese degli analisti di Wall Street, attestandosi sui 30,57 miliardi di dollari. Le previsioni non andavano oltre i 29,8 miliardi. In particolare, notevole il balzo del fatturato riguardanti Azure, il servizio di cluod computing di Microsoft. Gli utili della società si sono attestati sugli 8,8 miliardi di dollari con un incremento del 19%.
La reazione di Wall Street non si è fatta attendere, con il titolo di Microsoft volato oltre il 5% oltrepassando la fatidica soglia dei 130,50 dollari per azione che è valsa alla società l'ingresso nell'esclusivo club delle società più ricche al
mondo. Il numero uno Satya Nadella non può che essere soddisfatto, col titolo cresciuto di valore del 28% dall'inizio dell'anno e del 41% negli ultimi dodici mesi.
Ma come gli altri big del web e dell'hi-tech, Microsoft deve sicuramente ringraziare anche la Federal Reserve e il ritorno a una politica monetaria più prudente. Un atteggiamento della banca centrale statunitense - spiegano molti analisti - che sta spingendo di nuovo gli investitori verso i titoli tecnologici. Titoli considerati in questa fase più affidabili e redditizi in un momento di rallentamento dell'economia globale.
Così oltre a Microsoft a trascinare il Nasdaq nella giornata di contrattazioni è Facebook, il cui titolo sale oltre il 7%, mentre Google, Amazon ed Apple volano più basso in attesa dei risultati del trimestre.
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