De Vito, lettera dal carcere a Virginia Raggi: «Non mi dimetto, chiedo giustizia»

De Vito, lettera dal carcere a Virginia Raggi: «Non mi dimetto, chiedo giustizia»
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Mercoledì 24 Aprile 2019, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 16:46

Lettera del presidente del Consiglio comunale alla sindaca di Roma Virginia Raggi: «Chiedo giustizia, ho svolto la mia carica con onore».  De Vito, arrestato il 20 marzo scorso per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo Stadio di Tor Di Valle, è convinto che prima o poi uscirà fuori dai guai giudiziari. 

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«In questo periodo ho pensato spesso, per il rispetto che ho verso l'istituzione, di dimettermi da presidente dell'Assemblea capitolina, carica che ho amato e che ritengo di avere svolto con onore e con piena cognizione dei suoi equilibri e tecnicismi dall'altro. Ma non posso, non voglio e non debbo farlo! Credo con forza nella Giustizia e Giustizia con forza chiedo!». Questo il testo della lettera inviata da Regina Coeli. «Care colleghe e cari colleghi considero privo di presupposti qualsiasi atto che mi abbia privato di qualcosa: sia esso la libertà personale, la carica (anche in via temporanea), la stessa iscrizione dagli M5S. Darò tutte le mie forze per tutelare la vita della mia famiglia e la mia - prosegue De Vito nella lettera -. Ai sensi del regolamento del consiglio considero le assenze dal 20 marzo 2019 contrarie e comunque non imputabili alla mia volontà nonchè la sospensione e la temporanea sostituzione prive di presupposti».

Certamente in questo tempo mi sono chiesto cosa potrebbe decidere il nostro leader (Di Maio ndr) per se stesso, ove fosse sottoposto ad un giudizio: sicuramente proporrebbe un quesito ad hoc, come quello ideato sul caso Salvini-Diciotti, da sottoporre al voto online - scrive De Vito - Così come ho ricordato che il nostro codice etico prevede l'espulsione dall'M5S solo in caso di condanna e non si presta ad opinabili interpretazioni a seconda dei casi o peggio, all'arbitrio del nostro leader». 


 

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