Il rischio è però il tracollo che ora Ancelotti ha la possibilità di evitare in un trittico di partite abbordabili: Frosinone, Cagliari e Spal i prossimi tre rivali di Koulibaly e compagni che puntano a invertire la rotta per arrivare a distanza di sicurezza allo scontro diretto con l'Inter.
Il periodaccio, però, comincia a lasciare segni fuori e dentro lo spogliatoio. Alle consuete contestazioni a De Laurentiis, ieri contro l'Atalanta al San Paolo è apparso anche lo striscione «Sarri uno di noi», sintomo di una forma di malessere anche nei confronti di Ancelotti. E sullo sfondo resta anche il limbo di Lorenzo Insigne, sostituito e fischiato contro l'Arsenal e rimasto ieri in panchina anche nel tentativo di rimonta a fine gara. «Insigne è un patrimonio importante per la società, deve riprendersi e tornare ai suoi livelli. Tutti noi l'aspettiamo», ha commentato il tecnico azzurro ieri a fine gara, sottolineando il momento difficile di Lorenzinho che a fine stagione potrebbe anche lasciare Napoli. C'è tanto da ricostruire per Ancelotti che ritroverà domani i suoi a Castel Volturno. Sul banco degli imputati anche il centrocampo, con Ruiz, Allan e Zielinski in calo di rendimento e senza alternative visto il ko di Diawara e l'addio di Hamsik e Rog, ma anche la difesa, soprattutto sugli esterni con le continue rotazioni tra Hysaj, Ghoulam, Malcuit e Mario Rui senza trovare certezze in copertura e adeguata spinta.
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