I cinguettii di Trump arrivano poco dopo la diffusione della trimestrale di Twitter e prendono spunto dalle parole della giornalista di Fox, Maria Bartiromo, convinta che il tycoon sia «la cosa migliore mai capitata a Twitter». Trump è d'accordo: «è vero», ma la piattaforma è «molto discriminatoria», scrive. Le accuse presidenziali non fermano la corsa a Wall Street di Twitter che, per la prima volta dopo mesi, riesce a convincere e a dimostrare che i suoi sforzi per ripulire la piattaforma e ridurre gli abusi stanno funzionando pur se a costi elevati.
Il primo trimestre si chiude con ricavi in aumento del 18% a 787 milioni di dollari. L'utile netto sale a 191 milioni contro i 61 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Il numero degli utenti giornalieri attivi è salito del 6% a 134 milioni dai 126 milioni dei tre mesi precedenti. Twitter conta 330 milioni di utenti mensili, ovvero sei milioni in meno rispetto al primo trimestre del 2018 ma nove milioni in più rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno.
«Abbiamo assunto un approccio più proattivo per ridurre gli abusi e i loro effetti sulla società» afferma Jack Dorsey, l'amministratore delegato di Twitter. Gli sforzi arrivano però a un prezzo: i costi per Twitter sono saliti del 18% a 693 milioni nel primo trimestre. «Ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma abbiamo ancora del lavoro da fare».
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