Malaria, prima vaccinazione su larga scala in Africa. L'Oms: «Si parte in Malawi»

Malaria, prima vaccinazione su larga scala in Africa. L'Oms: «Si parte in Malawi»
di Giuliano Pani
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Martedì 23 Aprile 2019, 15:06 - Ultimo aggiornamento: 19:15

Proteggere centinaia di migliaia di bimbi dalla malaria grazie a un vaccino non è più un'ipotesi lontana, ma una realtà. L'avvio di una vaccinazione su larga scala è avvenuto oggi in Malawi nell'ambito di un progetto pilota che partirà, nelle prossime settimane, anche in altri due paesi africani, Ghana e Kenya. L'obiettivo è raggiungere 360mila bambini ogni anno. Ad annunciare quello che per gli esperti segna un vero e proprio momento storico è stata l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), due giorni prima della Giornata Mondiale contro la Malaria, che si celebra il 25 aprile.

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Trasmessa dalla puntura di una zanzara infetta, la malaria colpisce circa 219 milioni di persone ogni anno, soprattutto in Africa, e ne uccide 435.000, tra cui ben 250.000 bimbi sotto i 5 anni, ovvero uno ogni due minuti. «Abbiamo visto enormi progressi nel controllo della malaria negli ultimi 15 anni, ma tali progressi si sono fermati e addirittura invertiti in alcune aree. Abbiamo bisogno di nuove soluzioni e questo vaccino ci fornisce uno strumento promettente», ha commentato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il lancio del primo e, finora, unico vaccino dimostratosi in grado di offrire una protezione parziale contro la malaria, è «un momento storico nella lotta a uno dei principali killer dei bimbi africani», secondo le parole di Pedro Alonso, direttore del Programma Globale dell'Oms per la Malaria.


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​Un momento frutto di un percorso iniziato oltre trenta anni fa, nel 1987. Dopo due decenni di progettazione e sviluppo, tra il 2009 e il 2014, il vaccino RTS,S è stato testato in uno studio di fase 3 su migliaia di bimbi, dimostrandosi in grado di prevenire 4 casi su 10 di malaria e un terzo dei casi più gravi, con riduzioni significative di ricoveri e trasfusioni di sangue. Nel 2015 l'Agenzia europea per i farmaci (Ema) ha emesso parere scientifico positivo e nei test clinici su larga scala che hanno coinvolto migliaia di bambini africani il vaccino è stato generalmente ben tollerato. Ora l'avvio di un programma pilota permetterà di evidenziare dati in grado di influenzare le raccomandazioni politiche a un uso più ampio. Coordinato dall'Oms, vede la collaborazione di numerosi partner internazionali, tra cui GSK (lo sviluppatore e produttore di vaccini) che donerà a 10 milioni di dosi. A finanziare il progetto, una collaborazione tra GAVI Alliance (Alleanza globale per i vaccini), Unitaid e il Fondo globale per la lotta a Aids, tubercolosi e malaria. I Paesi pilota coinvolti, Ghana, Kenya e Malawi sono stati selezionati sulla base di criteri chiave come la presenza di sistemi di vaccinazione ben funzionanti. Il programma riguarderà aree con trasmissione della malaria moderata-alta, in cui il vaccino può avere il maggiore impatto. Qui sarà somministrato ai bimbi in 4 dosi: 3 dosi tra 5 e 9 mesi di età e la quarta a 2 anni. Tuttavia, ricorda l'Oms in vista del World Day, l'immunizzazione andrà ad aggiungersi, e non potrà sostituirsi, alle armi oggi in uso e che hanno permesso di fare ampi progressi: ovvero zanzariere imbevute di insetticidi, spray repellenti, disinfestazioni, diagnosi tempestiva e trattamento con antimalarici. 
Anni di test supportati da una serie di organizzazioni, inclusa la Path Malaria Vaccine Initiative, dal costo stimato di 1 miliardo di dollari, hanno portato a questo passo in avanti.
L'ultima fase della sperimentazione è coordinata dall'Oms stessa. Il vaccino deve essere somministrato quattro volte: una volta al mese per 3 mesi e poi una quarta dose 18 mesi dopo. Questa fase dovrebbe essere completata entro il 2023, secondo la Path Initiative.

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