Foto, sceneggiature, ricette, oggetti: la villa di Ugo Tognazzi a Velletri diventa “Casa della memoria”

Casa Tognazzi a Velletri
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Lunedì 22 Aprile 2019, 18:40
È sempre stata per tutti «Casa vecchia», il luogo in cui si è svolta la vita professionale e privata di uno dei mostri sacri del cinema italiano, incluse le proverbiali cene che era solito organizzare: è la Casa Ugo Tognazzi a Velletri, entrata ora a far parte dell'Associazione Nazionale Case della Memoria. Un piccolo tempio per gli appassionati di cinema: al suo interno anche i premi ricevuti da Ugo Tognazzi (1922-1990) durante la sua carriera, le foto che raccontano la famiglia, la vita professionale e una vasta collezione di locandine. La Casa è più che un semplice luogo di memoria: è un luogo di accoglienza, un museo, un distillato di emozioni per chi è ancora profondamente legato a un certo modo di fare cinema. Uno spazio realizzato dall'associazione Culturale «Ugo Tognazzi», con l'intento di mantenere vivo il ricordo professionale e privato del grande attore, nella sua residenza storica di Velletri, chiamata da lui e dagli amici che erano soliti frequentarla «Casa Vecchia». Si trova all'interno della tenuta La Tognazza, comprata dall'attore negli anni '60, nelle campagne di Velletri, dove ha vissuto fino alla sua scomparsa nel 1990.
RICORDI E FILM
È a «Casa Vecchia» che, nell'agosto del 1971, Ugo Tognazzi sposa Franca Bettoja; è qui che, ogni giorno, in un clima di convivialità lavorativa, invita i suoi amici, colleghi, attori, registi e sceneggiatori con cui scrive, inventa e realizza la maggior parte delle sceneggiature e dei film diventati Storia del cinema italiano. Capolavori come «La donna scimmia», «La grande abbuffata» con Marco Ferreri, «Romanzo Popolare», «Amici Miei» con Mario Monicelli, passando per «In nome del popolo italiano» di Dino Risi, «Il vizietto » di Eduard Molinarì fino a «La tragedia di un uomo ridicolo» di Bernardo Bertolucci che gli valse nel 1981 la Palma D'oro a Cannes per la miglior interpretazione. «In questa stessa area - prosegue il figlio Gianmarco Tognazzi - ha coltivato le sue più grandi passioni, dalla terra alla cucina, realizzando la sua azienda agricola, è stato lui infatti uno dei primi pionieri del km zero, divulgando con grande anticipo la filosofia gastronomica «dall'orto alla tavola e dall'acino alla bottiglia».
Ugo Tognazzi creava insolite ricette con i prodotti della sua terra. La trasformazione avveniva nella splendida cucina che conserva ancora oggi il sapore, del genio, delle idee. Il tempo all'interno sembra essersi fermato, la grande cucina a carbone, il maestoso frigorifero, quasi un trono al centro della cucina. La sala da pranzo ha le sembianze di una cappella, per ricordare l'importanza della tavola e del momento di riunione come un vero e proprio convivio». E poi il soggiorno, tutto sviluppato intorno al camino e collegato alla sala proiezioni e alla stanza del biliardo, dove sono conservati documenti, locandine, manifesti, sceneggiature, fotografie di scena e fotografie private, relativi alla vita e all'attività artistica di Tognazzi. Infine, la camera da letto dell'attore, anche essa visitabile, che conserva interessanti mobili d'epoca con un letto in legno massello ed un grande armadio in legno decorato, oltre a un grande baule-armadio da viaggio, usato da Tognazzi per portare gli abiti di scena durante le sue tournée teatrali. In tutte le stanze l'arredo è rimasto quello originale e vi sono conservati oggetti personali che l'attore amava, insieme ai ricordi dei giorni trascorsi in compagnia di familiari, amici e colleghi, oltre ai vari riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera. 

IL COMITATO
ltre alla Casa Ugo Tognazzi, il Comitato Scientifico ha dato il via libera per l'ingresso nell'Associazione di altre quattro case: la Villa Giannini Tinti-Villa Garibaldi a Castelfiorentino (Fi), il Museo Casa Francesco Baracca a Lugo (Ra), la Casa Museo don Giovanni Verità a Modigliana (Fc), la Casa Natale di Salvatore Quasimodo a Modica (Rg). «Siamo davvero soddisfatti per l'ingresso di queste nuove case - commentano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell'Associazione Nazionale Case della Memoria - È la prima volta che in una sola riunione del Consiglio Direttivo ben cinque case entrano a far parte dell'Associazione, dopo aver ricevuto il vaglio e il parere positivo del Comitato Scientifico.
In questi anni la nostra rete ha avuto uno straordinario sviluppo, ma è bello poter annunciare un numero di nuovi ingressi così consistente. Crediamo che sia un ottimo risultato anche per il lavoro di promozione delle Case della nostra rete portato avanti fino ad oggi». L'Associazione Nazionale Case della Memoria mette in rete 77 case museo in 12 regioni italiane (Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) che hanno deciso di lavorare insieme a progetti comuni e per promuovere questa forma museale in maniera più incisiva anche in Italia. Abitazioni legate a tanti personaggi della cultura italiana.


 
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