Pensione di cittadinanza solo per pochi: anziano e single, l'aiuto si ferma a 76 euro

Pensione di cittadinanza solo per pochi: anziano e single, l'aiuto si ferma a 76 euro
di Jacopo Orsini
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Lunedì 22 Aprile 2019, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 17:49
Pensione di cittadinanza solo per pochi. È quanto emerge da uno studio della Uil, uscito proprio mentre sul web cresce lo scontento per l'importo degli assegni del reddito di cittadinanza. Sono in molti infatti, dopo che l'Inps nei giorni scorsi ha iniziato a inviare sms e messaggi di posta elettronica per avvisare che la domanda era stata accolta, ad aver scoperto di avere diritto a un sussidio più basso, a volte di molto, del limite massimo previsto di 780 euro al mese. Anche la pensione di cittadinanza, l'integrazione destinata alle famiglie di anziani in difficoltà con più di 67 anni, secondo il sindacato di via Lucullo, è destinata a creare qualche delusione.

«L'analisi effettuata evidenzia come l'attuale meccanismo determini l'esclusione dal beneficio per la maggioranza della platea dei pensionati», afferma Domenico Proietti, segretario confederale della Uil. «Infatti - continua - i percettori di pensione minima o di assegno sociale, privi di altri redditi, verranno esclusi poiché il reddito annuale, integrato con le maggiorazioni sociali, risulta ad oggi superiore al limite imposto per l'accesso alla pensione di cittadinanza» (7.560 euro per un single, elevato a 9.360 in caso risieda in affitto). La Uil aferma poi che solo nel caso di «pensionato single in affitto» si arriverebbe a percepire un beneficio «non superiore comunque a 76 euro mensili». Una coppia di pensionati over 67, invece, rileva ancora il sindacato, supera i limiti e resta senza integrazione. ll reddito massimo per avere la pensione di cittadinanza per una coppia, spiega la Uil, è infatti di 10.584 euro annui, elevato a 13.104 nel caso risieda in affitto. Nel caso preso in esame entrambi i pensionati ricevono un trattamento minimo o l'assegno sociale e non godono di altri redditi, così per effetto delle integrazioni e delle maggiorazioni sociali ricevono un assegno d circa 553 ognuno, equivalente a un reddito familiare mensile di 1.107 euro. Un importo che esclude la coppia di anziani, sia con casa di proprietà che in affitto, dal poter beneficiare della pensione di cittadinanza.

Il sussidio, rileva inoltre la Uil, «è privo di una curva di salvaguardia e fa sì che un pensionato che percepisca un assegno frutto di anni di contribuzione disponga, al netto delle tasse di un reddito inferiore del 6% rispetto a un pensionato che beneficia della pensione di cittadinanza». Lo studio confronta il caso di un anziano solo con un reddito da pensione di 9.360 euro lordi che è soggetto, quindi, ad aliquota Irpef nazionale e addizionali locali, e un pensionato che, grazie al sussidio, raggiunga la stessa cifra: al netto delle detrazioni specifiche le imposte determinano una tassazione pari a 595 euro annui, generando un reddito annuo di 8.765 euro. Si tratta, osserva la Uil, di una «perdita del 6,35% di reddito netto annuo disponibile» rispetto al pensionato che arriva a 9.360 euro con l'integrazione del sussidio. Per la Uil è quindi «necessario correggere queste storture dando più reddito a tutti con una decisa riduzione della pressione fiscale e aumentando le detrazioni specifiche. Al contempo - aggiunge il sindacato - bisogna ampliare la platea dei beneficiari della quattordicesima sulla pensione e aumentarne l'importo».
Tornando al reddito di cittadinanza, i soldi arriveranno sulle carte prepagate emesse dalle Poste a maggio. Oltre la metà dei sussidi sarà sotto i 500 euro al mese, alcuni anche molto più bassi. Ma Pasquale Tridico, presidente dell'Inps e padre della misura bandiera dei 5 stelle varata con l'obiettivo di combattere la povertà, difende il provvedimento. «Girano tante falsità - sottolinea -: solo il 7% di chi ha ottenuto il reddito ha tra 40 e 50 euro. Sono appena 30 mila persone».

 
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