Rifiuti Roma, Raggi: su di me solo fango, nessuna pressione su Bagnacani

Rifiuti Roma, Campidoglio: «Nessuna pressione, bilancio Ama violava le norme»
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Giovedì 18 Aprile 2019, 17:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 01:08

«Nessuna pressione ma solo tanta rabbia per chi non ha fatto bene il lavoro per il quale era pagato», si difende Virginia Raggi dopo l'esposto presentato contro di lei dall'ex ad Ama Lorenzo Bagnacani che la accusa di averlo quasi costretto a modificare il bilancio della partecipata dei rifiuti capitolina. La sindaca è finita di nuovo nel mirino di Salvini che le chiede di dimettersi per incapacità di governare Roma

«Me la prendo duramente con l'ex amministratore delegato dell'Ama perché ci sono i rifiuti in strada e non lo posso accettare. Uso parolacce ma non me ne vergogno perché sono incazzata quando vedo chi pensa a prendere i premi aziendali piuttosto che a pulire la città. Perché questo è quello che si ascolta in quegli audio».


«Si pretendeva che approvassi un bilancio con il quale i dirigenti di Ama avrebbero avuto centinaia migliaia di euro in più», continua. «I vertici del Campidoglio - il ragioniere generale, segretario generale, il direttore generale, l'assessore al bilancio, i dipartimenti competenti - hanno bocciato la proposta dell'ex ad Bagnacani. Ed io e la mia Giunta abbiamo votato contro come avrebbe fatto qualsiasi romano. Addirittura si ipotizzava che aumentassi ancora la tassa dei rifiuti, mentre in azienda sarebbero continuati ad arrivare i premi a pioggia. Mi sono ribellata e non me ne pento. Continuano a gettare fango su di me ma io ho le spalle grosse e continuerò a difendere la mia città e i miei concittadini», conclude.


Concetti in parte già espressi in questa nota del Campidoglio: «Il bilancio Ama proposto dall'ex ad Lorenzo Bagnacani non poteva essere approvato dal socio Roma Capitale e, quindi, dalla Giunta. Il ragioniere generale, il direttore generale, il segretario generale, l'assessore al Bilancio e tutti i dipartimenti competenti hanno certificato l'assoluta mancanza di possibilità di riconoscere il credito inserito nel progetto di bilancio caldeggiato dall'ex ad
».

E ancora: «Non c'è stata quindi alcuna pressione ma la semplice applicazione delle norme. Inoltre, si sottolinea che più volte nel corso dello scorso anno Roma Capitale ha sollecitato la revisione del progetto di bilancio e delle voci segnalate dagli organi preposti e dal collegio dei revisori dei conti della stessa Ama. L'approvazione di quel bilancio non avrebbe rispettato la legge e avrebbe condotto al pagamento di premi per lo stesso ad, i dirigenti e i dipendenti».

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