Figc, modificata la norma sul "diritto di recompra". Gravina: «Calcio malato? Non fatei l'autanasia»

Figc, modificata la norma sul "diritto di recompra". Gravina: «Calcio malato? Non fatei l'autanasia»
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Mercoledì 17 Aprile 2019, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 16:03
Il Consiglio federale della Figc ha approvato la modifica del cosiddetto 'diritto di recomprà che, come spiegato dal presidente Gabriele Gravina, «non avrà più effetti sotto il profilo fiscale se non quando vengono effettivamente maturati». Gli effetti contabili delle eventuali plusvalenze-minusvalenze, è stato stabilito, avranno infatti decorrenza dal momento dell'esercizio o della rinuncia del diritto di opzione. Può essere inoltre esercitato il diritto di opzione o potrà essere esplicitata la rinuncia solo ed esclusivamente nel primo giorno del periodo di trasferimenti estivo della seconda stagione successiva a quella nel corso della quale è avvenuta la cessione definitiva. Il direttore generale della Figc, Marco Brunelli, ha poi presentato lo stato d'avanzamento della riorganizzazione dell'attività della Covisoc con un documento che si articola in 4 punti: continuo aggiornamento del sistema normativo; omogeneizzazione dei bilanci e delle informazioni economico- finanziarie; rafforzamento del ruolo e dei poteri; rafforzamento delle procedure di controllo. In tempi brevi sarà ultimato un piano complessivo degli interventi che definisca nel dettaglio modalità e tempi di attuazione di ogni attività insieme ad una stima dei costi. L'obiettivo è portare tutto all'attenzione del prossimo Consiglio Federale.

«Credo che il calcio sia l'espressione delle condizioni del Paese e comunque sta dimostrando di essere altrettanto in grado di generare anticorpi importanti». Così il presidente della Figc Gabriele Gravina in riferimento alle parole del sottosegretario Giancarlo Giorgetti che in un'intervista di stamane ha inserito il calcio tra le discipline «che meritano una cura maggiore, perché sono malate». «Sono diversi mesi - ha aggiunto Gravina al termine del consiglio federale di oggi - che mi sto impegnando quotidianamente per questo e stiamo dimostrando di dare un segno di grande reattività.
Certo, gli episodi non belli li censuriamo, ma non mi sembra che il calcio sia in condizioni un processo di eutanasia».
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