Formula Uno, le frecce brillano e la rossa sbiadisce

Hamilton
di Claudio Russo
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Lunedì 15 Aprile 2019, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 18:00
«La Ferrari è favorita, la Ferrari è più veloce, in rettilineo è imprendibile». Sono ritornelli che vengono ripetuti da quando si chiusero i test invernali a Barcellona. Ora però la Mercedes non può più giocare a nascondino oppure cercare di creare pressione sulla Scuderia. La Ferrari è più lenta. Lo dimostrano i numeri: tre gare e altrettante doppiette della squadra tedesca. Era dal 1992 che non succedeva, quando a compiere l’impresa era stata la Williams con la coppia Mansell-Patrese. Due vittorie di Hamilton e una di Bottas. E Lewis ha incrementato i suoi primati: ieri 75° successo, a meno 16 dal record di Schumacher, e sesta affermazione in Cina. In più ha anche messo la sua firma sulla storica gara numero 1000 della F1 e ha scavalcato il compagno di squadra di 6 punti in vetta alla classifica.

CAVALLINO IMBIZZARRITO
La Ferrari ha dovuto accontentarsi del primo podio di Vettel (terzo) e del quinto posto di Leclerc, finito alle spalle del solito Verstappen. In una corsa al di sotto delle aspettative, spettacolo mediocre salvo un paio di episodi, le SF90 sono tornate al ruolo di attori non protagonisti. Al via Hamilton ha bruciato tutti, mentre Vettel è rimasto bloccato dalle due Mercedes ed è stato superato da Leclerc. Poi il tedesco si è avvicinato al monegasco e ha fatto sapere di essere «più veloce» del compagno di squadra. Da box l’ingegner Adami ha comunicato la cattiva notizia a Charles il quale poco dopo ha risposto «obbedisco» e al 10° giro ha fatto passare Sebastian. Gli uomini di Binotto hanno studiato di tutto per cercare di raggiungere le Mercedes in fuga, cercando di agire sulle strategie. Con unico risultato, per una valutazione che si è rivelata inefficace, di lasciare in pista per troppo tempo Leclerc, che ha subito il sorpasso di Verstappen a causa del pit stop anticipato dell’olandese.

RED BULL SCATENATA
Max ha tentato anche di superare Vettel che era appena uscito dalla pit-lane e ci è riuscito sullo slancio ma, per fortuna sua, il tedesco è stato capace di recuperare immediatamente ed è stata la più bella azione del weekend per il quattro volte campione del mondo. Il pilota della Red Bull si è comunque rifatto quando Leclerc è dovuto rientrare ai box per il pit stop ritardato al 42° giro. Alla vigilia della gara di Baku fra due settimane, con la Mercedes largamente in vantaggio in classifica, la Ferrari continua ad andare a corrente alternata. Come si può spiegare, dopo che Vettel a Barcellona aveva giudicato «perfetta» la SF90? Aerodinamica difficile da mettere a punto? Vettura troppo sensibile nell’uso delle gomme? C’è un problema di raffreddamento del motore? Oppure è la famosa centralina che ha fatto perdere la corsa a Leclerc in Bahrain a creare i guai?  La Ferrari ha dovuto cambiarle e lo stesso hanno fatto Haas e Alfa Romeo. Sabato Giovinazzi era rimasto fermo proprio per un guasto analogo a quello che aveva rovinato la gara del monegasco. Una serie di rebus da risolvere per Binotto che fra l’altro comincia ad avere difficoltà anche a gestire i suoi due piloti perché costretto a impartire antipatici ordini di scuderia.
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