Vincitore di numerosi premi - è stato il più giovane violinista nel palmares del Sibelius - Khachatryan ha attirato l’attenzione internazionale per la straordinaria competenza tecnica, una estrema sensibilità nella gamma dinamica e una sorprendente consistenza sonora, tanto da essere paragonato a Pavarotti nel finale di “Celeste Aida” per la capacità di tenere note lunghe in pianissimo con una impressionante stabilità dell’archetto.
Non a caso, per il suo esordio nella stagione Filarmonica, Khachatryan interpreta il Concerto per violino n. 1 di Max Bruch, opera cardine del genere per le difficoltà tecniche, lo splendore melodico e l'ampiezza di possibilità per lo strumento.
Il riferimento mitologico alla forza accompagna la Sinfonia n. 1 di Gustav Mahler, che Chung dirige nella seconda parte del programma, per la portata rivoluzionaria con cui ha trasformato l’universo sinfonico. Qui trovano sintesi lo spirito viennese, naturalismo e impressionismo, simbolismo e irrazionalismo, l’ardore tardo-romantico, le tracce autobiografiche: «le mie sinfonie trattano a fondo il contenuto di tutta la mia vita» ebbe a scrivere Mahler «dentro vi ho messo esperienze e dolori, verita e fantasia... In me creare e vivere sono radicalmente congiunti nel profondo».
Sergey Khachatryan, prima del debutto in stagione, è stato ospite della Filarmonica durante la tournée con Myung-Whun Chung del 2017. Il sodalizio artistico tra Myung-Whun Chung e l'orchestra risale al 1989, anno del suo primo concerto sinfonico al Teatro alla Scala, e si appresta al traguardo di 90 concerti.
Anche in questa occasione, appuntamento doppio per il pubblico grazie alla Prova Aperta di domenica 14 aprile alle 19.30, a favore Fondazione Casa della Carità Onlus, cui è devoluto l’incasso della serata.
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