«Siamo convinti - ha continuato Musumeci - che gli spazi museali possano rappresentare motivo di traino di un turismo culturale, che non è di massa, ma che determina una importante ricaduta economica sul territorio.
Assieme alla Nave punica, infatti, adesso c'è qui anche la Nave romana. Sebastiano Tusa diceva sempre che il nostro mare è un altro museo, purtroppo non visitabile per tutti, ma dobbiamo recuperare quanti più relitti è possibile. Occorre anche che ci si doti di un laboratorio per restaurare e lavorare il legno bagnato, piuttosto che mandarlo altrove, come abbiamo dovuto fare con la Nave romana». Lo scorso anno, per conservare meglio i legni della nave, sono state applicate, per la prima volta in Italia, le nanotecnologie.
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