A piedi da Fabriano all'Aquila sul Cammino delle Terre Mutate

Un gruppo sul Cammino delle Terre Mutate
di Stefano Ardito
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Martedì 9 Aprile 2019, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 21:58

Nel cuore ferito d’Italia c’è un nuovo, bellissimo sentiero. E’ il Cammino nelle Terre Mutate, che si snoda per 14 tappe e 257 chilometri tra le colline e le montagne di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Inizia a Fabriano, scavalca i Monti Sibillini, tocca Accumoli e Amatrice. Poi costeggia il Lago di Campotosto e raggiunge L’Aquila dopo aver aggirato l’estremità occidentale del Gran Sasso.
E’ un sentiero facile e all’insegna della natura, tra altopiani fioriti e ai piedi di vette imponenti, segnato e dotato di posti-tappa. Un percorso ricco di spiritualità e di storia, che tocca Camerino, Visso, Norcia e L’Aquila.

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Quello attraverso le “terre mutate”, però, è un itinerario che attraversa la storia recente, e un dolore che è ancora ben vivo nella mente e nel cuore dei residenti.

Di Arquata del Tronto, di Accumoli e del centro di Amatrice restano solo le rovine. In altri centri, dove molti edifici sono rimasti in piedi, case, palazzi e chiese crollati ricordano la violenza dei terremoti.

Chi cammina in queste zone, però, non è un ficcanaso o un curioso. Mangiare e dormire nelle strutture che hanno riaperto (e che aumentano ogni anno) è un contributo concreto alla vita della gente. Per chi non vive di turismo, vedere gli escursionisti in cammino è un segno di normalità e di speranza.

A ideare il Cammino delle Terre Mutate, e a collaudarlo passo dopo passo sul terreno, sono stati i soci di Movimento Tellurico, di Federtrek e di altri gruppi. Nelle due tappe nel Lazio, hanno curato la segnaletica i soci della sezione di Amatrice del CAI.

Da qualche giorno, si trova in libreria e negli store online la guida completa del percorso. S’intitola "Il Cammino nelle Terre Mutate" (Terre di Mezzo, 144 pagine, 18 euro), è stata scritta da Enrico Sgarella, uno degli ideatori. Ma non è solo una guida.

Per ognuna delle 14 tappe, accanto alla descrizione del percorso, l’autore riporta una testimonianza di chi c’era, ha avuto paura, ha perso la casa o gli affetti e ha scelto di continuare a vivere lì. Le parole di queste persone, che accompagnano giorno dopo giorno, fanno di questo trekking un’esperienza speciale.
Tenendo d’occhio il sito www.movimentorellurico.it è possibile, nella prossima estate, percorrere tutto o in parte il sentiero insieme a chi lo ha ideato.
Ma il Cammino nelle Terre Mutate è segnato, i posti tappa ci sono, la guida consente di non perdersi. Singoli, coppie o piccoli gruppi possono mettersi in cammino da soli.

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