Maschere e rumori: i Familie Floz presentano il loro thriller alpino senza parole

Morte e amore in un albergo alpino
di Stefania Piras
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Venerdì 5 Aprile 2019, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 18:39
Gira tutto attorno alla reception di un hotel di montagna oltralpe. Luogo letterario per eccellenza, dal Plaza del Grande Gatsby al New Hampshire di John Irving, anche in questo hotel, l'Hotel Paradiso messo in scena dai Familie Floz fino a domenica 7 aprile alla Sala Umberto, la vita scorre apparentemente anonima e senza intreccio.
L'obiettivo è non perdere le quattro stelle che troneggiano sopra le porte girevoli. Ma nel tentativo disperato di mantenere in vita il buon nome dell'albergo, fioccano amori e morti.   
Protagonista è una famiglia composta dalla madre, un fratello e una sorella litigiosi, che gestiscono l'albergo dopo la morte del padre. Ma protagoniste sono soprattutto le maschere che indossano i personaggi di questa messa in scena in cui gli attori non pronunciano nemmeno mezza parola, motivo per il quale i Floz, compagnia berlinese di teatro di figura contemporaneo, hanno portato in giro lo spettacolo in oltre 32 Paesi del mondo.
Sul palco del teatro di via della Mercede ci sono solo intermezzi musicali, per lo più tedeschi anni '30, rumori di aspirapolveri e intemperie. Le maschere sono modellate riassumendo, e rendendo eterne, le espressioni facciali del personaggio. La madre ha la bocca perennemente corrucciata, la cameriera ha comunque gli angoli delle labbra piegati all'ingiù anche quando festeggia per aver rubato i preziosi a una cliente, il cuoco che si diverte a macellare animali, ma non solo, ha sempre uno sguardo accigliato e allo stesso tempo impassibile.
Tutto trasuda malinconia ma si ride molto all'Hotel Paradiso. Deliziosa la scena, e le maschere, degli sbirri che si affannano a cercare un ladro avvolto nel tappeto accanto a loro. La maschera di uno degli investigatori, il meno sveglio, è un omaggio spassionato a Clouseau ed è il personaggio che fa il pieno di risate tra il pubblico. 
 
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