Raggi sui conti di Roma: «Adesso sono in sicurezza»

Raggi sui conti di Roma: «Adesso sono in sicurezza»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Aprile 2019, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 15:11

Chiuderà la gestione commissariale per il piano di rientro del debito progresso di Roma Capitale, «una sorta di bad company», come l'ha definita la sindaca Virginia Raggi, in cui «nel 2008 sono stati inseriti miliardi di debiti, arrivati attualmente a oltre 12. Oggi - annuncia Raggi insieme al viceministro all'economia Laura Castelli - chiudiamo i conti con il passato. Questa attività consente di mettere in sicurezza i conti da qui al 2048».
 



«Dal 2021 riduzione Irpef». «Questa operazione libererà risorse per 2,5 miliardi fino al 2048» in favore del Campidoglio e «ci consentirà dal 2021, se tutto procede da programma, di ridurre l'Irpef. I romani pagano l'Irpef più alta di Italia e inizieremo a ridurla. Si inverte la rotta». Continua la sindaca Raggi. Entro questa data cesserà di esistere la struttura che fa capo alla presidenza del Consiglio dei Ministri e che era stata istituire per definire e rimborsare i debiti contratti dal Comune di Roma fino al 28 aprile 2008. Nel corso della conferenza stampa per illustrare l'operazione, la sindaca ha ringraziato per la collaborazione oltre al viceministro Laura Castelli anche il premier Giuseppe Conte.

«Lo Stato si fa carico parte debiti». «La norma sarà inserita nel decreto crescita. Lo Stato si accolla una parte del debito finanziario e riduce i costi che dà alla gestione commissariale. È un'operazione win-win. I cittadini italiani non pagheranno l'operazione». Lo ha annunciato il viceministro dell'Economia Laura Castelli presentando insieme alla sindaca di Roma Virginia Raggi l'operazione che permetterà di chiudere nel 2021 la gestione commissariale del debito storico di Roma.

«In caso contrario ci saremmo trovati nel 2022 con una crisi di liquidità fortissima che avrebbe soffocato la città», ha detto Castelli. Secondo quanto spiegato in conferenza stampa, infatti, era prevista una crisi di liquidità della gestione commissariale a partire dal 2022 e «per scongiurarla lo Stato si farà carico di una parte dei debiti finanziari compensando con una riduzione minima del contributo statale destinato ogni anno al 'commissariò (attualmente 300 milioni di euro a cui si sommano 200 milioni assicurati dal Comune)». Nei prossimi tre anni verrà fissato in via definitiva il debito residui, poi si procederà alla chiusura della gestione commissariale e il nuovo piano di rientro, «reso sostenibile», tornerà di competenza dell'amministrazione capitolina.

«E' la nostra eredità a chi verrà dopo». «Oggi si determina uno spartiacque per Roma.
Senza dire nulla a nessuno, abbiamo iniziato a lavorare su tutti gli aspetti della gestione del debito. Per il 2021, quando scade il primo mandato della Raggi, lasciamo un'eredità a chi verrà dopo di noi: un credito potenziale di 2,5 miliardi da poter investire in città». Così l'assessore al Bilancio di Roma Capitale Gianni Lemmetti questa mattina in Campidoglio durante la conferenza stampa con la sindaca Virginia Raggi e il viceministro dell'Economia Laura Castelli sulla chiusura nel 2021 dell'organo di gestione commissariale del debito storico di Roma Capitale.


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA