Assoluti, Detti e Burdisso da record. A Vergani e Quadarella il pass mondiale. E domani tocca alla Pellegrini

Gabriele Detti
di Piero Mei
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Martedì 2 Aprile 2019, 20:25 - Ultimo aggiornamento: 20:36
Sono già sette, dopo la prima giornata, i “magnifici” del nuoto azzurro che hanno staccato, agli Assoluti di Riccione, il tempo per il biglietto mondiale verso Gwangju a luglio. Si tratta di tre ragazze, Simona Quadarella, Martina Carraro e Arianna Castiglioni, e quattro ragazzi, Gabriele Detti, Marco Di Tullio, Federico Burdisso e Andrea Vergani.
Splendido Burdisso, che frantuma il record italiano nei 200 delfino, ottimo Gabriele Detti che uguaglia il suo primato nazionale nei 400 stile libero. La partenza è buona per il nuoto d’Italia.

UN RECORD E UN AMICO
«Ciao Manuel, mi ha promesso che mi guardava e spero che l’abbia fatto, sennò se la vedrà con me da solo», è un pensiero di Gabriele Detti, che ha nuotato con il record italiano (uguagliato: «Non l’ho fatto, l’ho rifatto e ho un po’ di amaro in bocca» dice). Manuel è il suo amico Bortuzzo, il ragazzo colpito dall’agguato di un colpo di pistola, che nuota per la sua riabilitazione al Santa Lucia, a Roma, sempre indossando la cuffia con su stampato “Gabri”, che è il suo amico Detti che gliel’ha regalata.

Il tempo di 3:43.36 di Detti è quello del suo primato italiano: «Ho fatto il mio - scherza  - tondo tondo. Forse ho fatto una cavolata, perché volevo vedere il tempo al passaggio dei 200 ed ho perso qualcosa. Sun Yang la settimana scorsa ha fatto 3:42.7, volevo farlo anche io. E mi alleno da cinque mesi: si può fare un pochino meno. Comunque poi è il cronometro che dice tutto».

Buono e da pass anche il tempo di Marco Di Tullio, classe 2000: 3:46.89 per “il piccoletto” come lo chiama Detti (racconta Gabri che Di Tullio parla nel sonno), che ora si allena nel tempio di Ostia, anche lui fra i Morini Boys. Sarà matricola a Gwangju e già gli promettono una acconcia acconciatura come da tradizione goliardica. Terzo un altro di loro, Domenico Acerenza.

DELFINO PLATINATO
Federico Burdisso, classe 2001, dopo aver fatto strage di primati di categoria seguendo la propria crescita anagrafica, si è preso anche il suo primo record assoluto: 1:54.64 sui 200 delfino, migliorandosi di un secondo mezzo nel proprio personale e di quasi un secondo il limite nazionale di Giacomo Carini, e ovviamente proponendosi per Gwangju: «Sono contento» e non sa dire quasi altro; «Ero gasato, non sentivo la fatica, ora la sento» dice sorridendo e ravviandosi i capelli che ha platinato. Studia in Inghilterra, ma l’anno prossimo andrà per l’università in America. Insieme con Ceccon, guida la “carica dei Millennials” all’assalto del podio altrui. Burdisso in Italia ha per allenatore Palombi, in Inghilterra («dove scuola e nuoto vanno più d’accordo che da noi») lo allena una donna: anche Adam Peaty, il re leone della rana, lo fa.

SIMONA CON IL PASS LENTO
Il pass c’è, anche se è lento: 8:25.55 per Simona Quadarella che vince gli 800 stile libero, gara che non può mai esaltarla nelle acque territoriali italiane giacché fa sempre tutto da sola, le avversarie disperse per le vasche. «Con Christian (l’allenatore Minotti ndr) avevamo programmato un passagio da 4:10 a metà gara, e c’è stato; pensavo di far meglio nella seconda metà. Ma va bene così: l’importante era il tempo di qualificazione, l’importante è il mondiale, che non vedo l’ora che arrivi» dice Simona, che però ha l’aria un po’ rabbuiata. «Non sono al top, ma al mondiale mancano mesi: passeranno al volo: ho faticato un po’, vedremo con Christian se e dove ho sbagliato; ottocento metri sono proprio lunghi...». E ci sono anche i 1500 per la nostra simpatica “Paltriniera” della Borgata Ottavia, Roma, e “tricampeona” d’Europa..

IL SILURO VERGANI
Andrea Vergani vince i 50 stile libero: 21.53 il suo tempo, che è anche la qualificazione mondiale. Precede Luca Dotto, 21.98, l’unico sotto i 22 secondi (ma la qualificazione diretta era a 21.7). In zona, poco sopra, anche Deplano, bel finale, Condorelli e Zazzeri. Poi c’è Miressi. E Orsi infortunato non partente. La velocità azzurra va veloce.

«Ora faccio una vita da professionista, non avevo troppa voglia di allenarmi, ma ora lo faccio e i risultati si vedono» ammette Vergani che spiega «ho azzeccato la partenza, fatto una respirazione che mi ha fatto perdere qualcosa». E pensa ai modniali che «sono un passo verso le Olimpiadi, si vedrà chi ci sarà». Anche Dotto è contento: «Sotto i 22 mi fa sperare bene per i miei 100 di giovedì».

CUSINATO INFEROCITA
Ilaria Cusinato non ottiene il tempo nei 400 misti: 3:37.45. «Ho fatto una frazione a stile da esordiente, i primi trecento andavo da Dio» dice Ilaria e aggiunge: «Ci sono anni che va bene, e anni che va male». Un po’ pessimista: siamo solo all’inizio. «Le gambe non mi hanno tenuto». E si definisce «decisamente arrabbiata», ma è un eufemismo. Ora avrà i 200 e poi tutto il tempo per rifarsi: di gare ce ne sono ancora.

DUE RANE AZZURRE
Le duellanti della rana, Nartina Carraro e Arianna Castiglioni, si classificano nell’ordine nei 100 ed entrambe hanno il biglietto per la Corea. 1:07.04 per Martina, 1:04.11 per Arianna. Si aspettavano qualcosa in meno tutte e due. Va benissimo, migliorando di due secondi il record di categoria che aveva stabilito al mattino, Benedetta Pilato, che è una adolescente, visto che è nata nel 2005: 1:08.88.

CECCON DA 100
Thomas Ceccon, il Millennial del 2001 e grande speranza per l’azzurro che verrà, vince i 50 dorso in 25.20. Non è il tempo buono per Gwangju («punto a farlodomani nei 100» dice) ma gli vale comunque una “limata” al record italiano juniores che già gli apparteneva.

ITALIA’S GOT FEDE
I 200 stile libero femminili sono in programma domani, batterie i mattina e finale pomeriggio: tocca a Federica Pellegrini. Parte da qui la sua rincorsa all’”amore ritrovato”, la sua distanza, che potrebbe essere l’obiettivo di Gwangju e poi quello di Tokyo 2020, senza pressioni ma probabilmente con più chances che non nei 100. Italia’s Got Fede, rifacendo il titolo della sua bella performance televisiva di quest’anno qui non fa la giudice ma la concorrente e il giudice lo fa il cronometro. Ma quanto a “talento”… Basti pensare che anche oggi, nella staffetta 4x100 stile libero dell’Aniene (che ha distribuito i suoi tesori fra le varie forze armate del doppio tesseramento), ha nuotato, con 53,71, la frazione lanciata più veloce di tutte. Hanno vinto le Carabiniere, bentornata Silvia Di Pietro.

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