Lupi, ecco il nuovo piano: esclusi gli abbattimenti controllati. Costa: «Coesistenza possibile»

Lupi, ecco il nuovo piano: esclusi gli abbattimenti controllati. Costa: «Coesistenza possibile»
di Remo Sabatini
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Martedì 2 Aprile 2019, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 19:43

«La coesistenza con il lupo è possibile!». Con queste parole, sottolineate dal punto esclamativo, il ministro dell'Ambiente Sergio Costa, annuncia il nuovo piano di conservazione e gestione del lupo nel nostro Paese.
«È il filo conduttore del piano lupo - ha sottolineato nel comunicato - che dopo mesi di incontri con regioni, enti e cittadini, abbiamo scritto, definito e inviato alla Conferenza delle regioni per l'approvazione. Nessun abbattimento sarà ammesso, in discontinuità con il precedente piano preparato».

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La questione dei cosiddetti "abbattimenti" selettivi era stata uno dei punti più discussi ed al contempo contestati, dal vecchio piano lupi inaugurato nella scorsa legislatura e presieduto dall'ex ministro Galletti. Una soluzione contestata sin dal suo insediamento da Costa che, nonostante le pressioni di diverse istituzioni locali e regionali, oggi conferma di proseguire nella direzione opposta, quella della salvaguardia. Il nuovo piano, prevede 22 azioni di mitigazione e convivenza con i lupi perchè, spiega, "non siamo sordi alle esigenze dei territori, anche in ambiti molto ristretti come alcune vallate, alpine o appenniniche." Quindi, prevenzione attiva e diversificata? Una rigorosa analisi scientifica che, assieme alle altre operazioni che dovranno essere intraprese, possa portare alla sostenibilità, quindi alla conservazione, dell'ultimo predatore del Paese.

"Dobbiamo conoscere il numero più esatto possibile degli esemplari. Così da distinguere, ha sottolineato Costa, tra lupi e cani vaganti". Il problema degli ibridi e dei cani abbandonati che popolano molte zone boscose del territorio, non è questione da poco. Affamati, spesso incapaci di cacciare prede selvatiche, sono stati responsabili di diverse aggressioni a greggi, animali di allevamento e da cortile. Scambiati per lupi poi, la paura, seppure ingiustificata, soprattutto in alcune aree del nord del Paese, è cresciuta.
 




Così come la voglia di farsi giustizia da sé. È di queste ore infatti, l'ennesimo caso di un lupo ucciso da arma da fuoco. L'animale, una femmina, era stato trovato pochi giorni fa, sul ciglio di una strada nell'aera Fondovalle del Sangro a San Pietro Avellana, lungo il confine tra Abruzzo e Molise. La lupa, contrariamente a quanto ipotizzato nell'immediato, non è morta a causa di un investimento ma a seguito di un colpo di fucile caricato a pallettoni. 
Ennesima vittima di un bracconaggio senza scrupoli che vede ancora il lupo tra i bersagli più ricercati e con il quale, il nuovo piano del Ministro Costa, dovrà necessariamente fare i conti.

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