Auto, a marzo vendite in calo del 9,6%: pesa l'incertezza sull'ecobonus. Giù Fca

Auto, a marzo vendite in calo del 9,6%: pesa l'incertezza sull'ecobonus. Giù Fca
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Lunedì 1 Aprile 2019, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 19:41
Vendite di auto in calo in Italia. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, a marzo sono state immatricolate 193.662 vetture, il 9,6% in meno dello stesso mese del 2018. Nei primi tre mesi dell'anno il totale delle auto vendute è pari a 537.289, pari al 6,5% in meno dell'analogo periodo dell'anno scorso. 

​Il gruppo Fca ha venduto a marzo in Italia 48.052 auto, il 19,31% in meno dello stesso mese del 2018. La quota è scesa dal 27,8% al 24,8%. Nei primi tre mesi dell'anno le immatricolazioni del gruppo sono state 132.109, con un calo del 16,57% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso e la quota che scende dal 27,5 al 24,59%.

Tra i fattori che hanno pesato, il peggioramento del quadro economico del Paese e la mancanza, nel 2019, dei superammortamenti per le auto utilizzate come beni strumentali, elemento che ha disincentivato le aziende negli acquisti. Ma a far calare le vendite ha contribuito anche l'incertezza sugli eco incentivi varati dal governo, che però non ha ancora varato i decreti attuativi per rendere operativi i bonus.

«La mancanza del decreto attuativo e la predisposizione della piattaforma, necessari alla richiesta dell'ecobonus stanno disorientando i consumatori e penalizzando l'operatività delle aziende», afferma Michele Crisci, presidente dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere. «Inoltre - prosegue Crisci - in prospettiva lo scenario del mercato non può che peggiorare, considerato che gli effetti sulle vendite dell'Ecotassa non sono ancora oggettivamente rilevabili: tra le fasce penalizzate dal malus, infatti, quella da 161 a 175 g/km di CO2 ad esempio nel mese di marzo ha visto un incremento delle immatricolazioni, trattandosi, però, di auto ordinate prima del 1 marzo e, quindi, esenti dal pagamento della tassa. Questo è un calo di mercato che non può non preoccupare l'intero comparto. Un calo che peraltro era stato ampiamente previsto e prospettato nei dettagli al Governo ancora a dicembre nel corso della riunione sul bonus/malus presso il ministero dello Sviluppo Economico. A questo punto diventa pleonastico ribadire l'urgente necessità di un Tavolo su cui discutere di una visione strategica della mobilità in Italia. Un Tavolo al quale diamo ancora piena disponibilità a partecipare nell'interesse delle aziende che rappresentiamo e del mercato italiano». 

«In sintesi - secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - nonostante appaia sempre più probabile un ulteriore peggioramento del quadro economico e nonostante le penalizzazioni dell'eco-tassa e della demonizzazione del diesel, il mercato italiano dell'auto accusa un calo contenuto e ciò essenzialmente perché il livello delle immatricolazioni raggiunto nel 2018 appare difficilmente comprimibile, se si considera l'importanza della domanda di sostituzione di un parco circolante di 39 milioni di autovetture come quello italiano».

 
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