Stupro circumvesuviana, la giovane scrive a chi non le crede: «Il mio corpo diventato scarto»

Violentata in stazione, la giovane scrive a chi non le crede: «Il mio corpo diventato scarto»
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Venerdì 29 Marzo 2019, 20:20 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 11:37

«Dopo che il corpo era diventato scarto e oggetto, ho provato una sorta di distacco da esso. Il mio corpo, sede della mia anima, così sporco». Sente di non essere creduta C., la 24enne di Portici (Napoli) che da giorni sostiene, con forza, di essere stata vittima di violenze, la sera dello scorso 5 marzo, per mano di tre giovani della vicina San Giorgio a Cremano, due dei quali scarcerati dai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli nel giro di sei giorni l'uno dall'altro, scatenando un vespaio di polemiche.

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Già nell'immediatezza della seconda scarcerazione, quella di Antonio Cozzolino, avvenuta proprio ieri, aveva chiesto al suo avvocato, Maurizio Capozzo, di rendere pubblica tutta la sua amarezza e la volontà di lasciare la sua Portici. Oggi, dopo 15 giorni trascorsi in casa, nello studio del suo legale ha scritto una lettera con la quale ha inteso ricordare quei tragici momenti e manifestare apertamente i suoi sentimenti e il suo dolore: «Mi sembrava di essere avvolta dalla nebbia mentre mi trascinavo su quella panchina dopo quelli che saranno stati 7 o 8 minuti», scrive ancora la ragazza di suo pugno nella lettera. «Mi sono seduta e non l'ho avvertito più (il suo corpo, ndr). Ho cominciato ad odiarlo e poi a provare una profonda compassione per il mio essere». 



Parole dalle quali traspare uno stato d'animo provato non solo dagli abusi che ritiene di avere subito. La ragazza, venne trovata in lacrime su una panchina della stazione della Circumvesuviana della stazione di San Giorgio a Cremano. A un ragazzo, che le si era avvicinato, disse che poco prima era stata violentata da tre giovani, nell'ascensore della stazione. I tre vennero individuati e arrestati, con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. A incastrarli le immagini della videosorveglianza e i referti medici dai quale emerge la mancanza di consensualità.

Tra il 22 e il 23 marzo scorsi, sostenendo che quei rapporti erano consenzienti, è stato scarcerato il più giovane dei tre indagati, il 18enne Alessandro Sbrescia. Ieri i giudici hanno annullato la misura cautelare del carcere anche per il 19enne Antonio Cozzolino. In cella rimane il terzo giovane, il 19enne Raffaele Borrelli. Il Riesame fisserà l'udienza all'inizio della prossima settimana. Al momento, però, non si conoscono le reali motivazioni che hanno spinto i giudici a pronunciarsi in tal senso. Bisognerà attendere ancora qualche settimana.

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