A dare il ritmo, il suono e la suggestione alla serata le note di Philip Glass cui era intitolato l’omaggio presentatogiovdì 28 marzo in anteprima al Teatro dell’Opera. Venerdì 29 marzo la prima aperta al pubblico e repliche fino al 2 aprile.
Tre i brani proposti, “Hearts and Arrows” di Benjamin Millepied, “Glass Pieces” di Jerome Robbins e “Nuit Blanche” di Sébastien Bertaud, la coreografia “haute couture” con costumi ideati appositamente dalla maison parigina e interpretata dall’étoile Eleonora Abbagnato e dal guest artist Friedemann Vogel.
Un omaggio al compositore statunitense che attraverso la sua musica e le numerose collaborazioni con i più grandi artisti del nostro tempo, ha esercitato un impatto straordinario e senza precedenti sulla vita musicale e intellettuale del nostro tempo.
A interpretarlo il corpo di ballo del Costanzi, diretto da quattro anni dall’Abbagnato che è riuscita con il suo lavoro e il suo sguardo internazionale e contemporaneo a esaltare qualità e potenzialità di un gruppo di giovani ormai definitivamente in grado di affrontare qualsiasi tipo di repertorio, dai classici del passato a grandi dei giorni nostri.
La prima coreografia ad accendere la serata, blindata e griffata, su inviti Dior, “Hearths and Arrows” di Millepied, ballerino e coreografo francese, celebre anche per il film “Black Swan” con Natalie Portman, e che ha rivisitato una leggendaria pagina di George Balanchine, “Jewels” del 1967.
Applausi e il palcoscenico si riempie di un festoso gruppo di 46 interpreti per “Glass Pieces” di Jerone Robbins, uno dei pilastri della danza americana, eternamente a cavallo tra il musical di Broadway e il balletto classico: un vero protagonista della coreografia del Novecento. E ieri sera ha strappato sorrisi, emozioni e standing ovation alla platea internazionale.
Un intervallo bagnato da champagne francese e la conclusione con le star della serata, Abbagnato e Vogel, che hanno portato sotto i riflettori la grazia dei loro corpi e della loro interpretazione insieme con i leggerissimi tulle fiorati, tutù glamour, romantiche gonne in seta, body fiabeschi, firmati da Maria Grazia Chiuri, per il debutto di Dior al teatro dell’Opera di Roma.
Un connubio, tra la danza e la Haute Couture, una lunga storia d’amore che dura da quasi cent’anni.
Risale al 1924, infatti, “Le Train Bleu”, il balletto che Bronislava Nijinska coreografò per i Ballets Russes di Diaghilev con i costumi di Coco Chanel. Ne è seguita una serie di grandi collaborazioni: da Yves Saint Laurent, Christian Lacroix, Karl Lagerfeld, per non dimenticare in Italia Gianni Versace che disegnò per Maurice Bejart e William Forsythe.
Fino al recente e intenso incontro con Maria Grazia Chiuri della Maison Dior per “Nuit Blanche”, festeggiato dopo lo spettacolo con un cocktail nei laboratori del Costanzi a via dei Cerchi, dove vengono conservati costumi firmati da De Chirico e Balla, Guttuso e Picasso, testimoni del secolare legame tra arte visiva e dal vivo.
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