Papa Francesco va in Marocco per rafforzare l'Islam moderato

Papa Francesco va in Marocco per rafforzare l'Islam moderato
di Franca Giansoldati
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Venerdì 29 Marzo 2019, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 18:10

Città del Vaticano – Una piccola minoranza di cattolici – circa 20 mila – aspetta Papa Francesco in Marocco dove va per rafforzare ulteriormente i rapporti con l'Islam moderato. «Vengo come pellegrino di pace e di fratellanza, in un mondo che ne ha tanto bisogno» ha detto in un videomessaggio inviato al popolo marocchino. Due soli giorni a Rabat -sabato e domenica - per incontrare le autorità religiose, i cattolici, visitare la scuola coranica dove studiano assieme uomini e donne e, naturalmente, il Re che sta portando avanti una politica di tolleranza e apertura verso tutte le fedi (nel preambolo della Costituzione si fa riferimento alla libertà religiosa e alle presenze ebraiche e 'mediterranee'). Papa Francesco avrebbe voluto visitare il Marocco nell'autunno dell'anno scorso, mentre era in corso la riunione dell'Onu che ha portato alla firma del Global Compact in ambito migratorio, ma il Re ha chiesto (e ottenuto) una visita papale esclusivamente per il Paese.

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«Come cristiani e musulmani crediamo in Dio Creatore e Misericordioso, che ha creato gli uomini e li ha posti nel mondo perché vivano da fratelli, rispettandosi nelle diversità e aiutandosi nelle necessità»,ha detto il Pontefice, che sul suo imminente viaggio ha spiegato di volere parlare anche del tema dei migranti: «incontrerò i migranti, che rappresentano un appello a costruire insieme un mondo più giusto e solidale».

La visita in Marocco arriva dopo quella negli Emirati Arabi. «Si tratta – ha spiegato il Papa - di due importanti opportunità per sviluppare ulteriormente il dialogo interreligioso e la reciproca conoscenza fra i fedeli di entrambe le religioni nell'8/o centenario dello storico incontro tra san Francesco d'Assisi e il sultano al-Malik al-Kamil».

Prima di Bergoglio in Marocco si recò Giovanni Paolo II nell'agosto 1985, col grande discorso a migliaia di giovani nello stadio di Casablanca. Invitato dal re Mohammed VI e dai vescovi, Bergoglio arriva in un Paese dove i musulmani sono il 99% della popolazione, che in totale è poco meno di 35 milioni di persone, mentre i cattolici sono 23 mila, lo 0,07%, nelle due diocesi di Rabat e Tangeri.

«Una Chiesa piccola ma molto dinamica - ha sottolineato il portavoce Alessandro Gisotti -, soprattutto nei campi dell'educazione e della carità». Francesco le riserverà la giornata di domenica, con la visita al Centro rurale dei Servizi sociali a Temara, gestito dalle suore vincenziani per bambini malati, l'incontro col clero e il Consiglio ecumenico nella cattedrale di Rabat, e la messa nel pomeriggio nel complesso sportivo Principe Moulay Abdellah, dove sono attese dalle settemila alle diecimila persone: «la messa con la maggiore partecipazione nella storia del Marocco». Sabato, invece dopo la cerimonia di benvenuto sulla Esplanade della Moschea di Hassan, dove Bergoglio giungerà in papamobile in un unico corteo con la limousine di re Mohammed VI, ci sarà l'incontro «col popolo marocchino» con attese 50 mila persone tra grande spianata e aree circostanti. Momenti significativi, quindi, la visita al Mausoleo di Mohammed V, l'incontro col re al Palazzo Reale, la visita all'Istituto Mohammed VI degli imam, «prima volta di un Papa in un istituto di formazione per imam».




 

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