Un inferno di vita, l’indifferenza della maggior parte dei passanti, due zainetti in cui stipare tutta la propria miseria. Poi l’idea di mettere in chiaro che chi sta chiedendo una moneta, un panino, una parola, è un italiano e non un povero magari dell’est Europa, come si potrebbe equivocare guardandone il viso. Ecco allora che la mano in attesa di uno spicciolo stringe sia il cartellone sia il passaporto italiano.
Funzionerà? Tirano dritto, dopo aver effettivamente guardato il documento vinaccia che spicca sul cartone, una ragazza bionda, un impiegato della banca, una comitiva di turisti spagnoli diretta a San Giovanni. “Prima gli italiani”, forse.
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