Ma le catastrofi di Atac e Ama non sono colpa del Maligno

di Paolo Graldi
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Martedì 26 Marzo 2019, 00:00
Ama e Atac possedute dal Demonio? La sequenza di catastrofi che si abbatte da tempo sulla Capitale, chiusa ora per alberi crollati, buche e voragini mortali, pioggia e neve non previste, vento forte e stazioni centrali della metro A in tilt, ha fatto nascere la tentazione di gettare la colpa per le croniche disfunzioni delle due aziende controllate direttamente dal Campidoglio sul Maligno. C’è un disegno diabolico contro la Giunta, è evidente. E non ci sarebbe altra spiegazione, considerato il giudizio che la Giunta dà del proprio operato: ottimo e abbondante. L’accanimento di Belzebù è quotidiano, implacabile, carognesco. Non si placa l’ira tardiva del sindaco per le scale mobili che impongono alla magistratura la chiusura delle stazioni del centro storico col sospetto che gli addetti alla manutenzione anziché riparare le rampe le scassassero.

Sospetto oltremodo grave: comunque il contratto è rescisso per inadempienza. Nel frattempo, disagi continuando sul traffico, riscoppia un incendio al Tmb di Rocca Cencia, dopo quello disastroso sulla Salaria. Colposo? Doloso? Anche qui indagini della procura della Repubblica, impegnata ormai a tempo pieno sulle faccende comunali. Dunque, saggio invocare, in attesa dei responsi di piazzale Clodio (leggi Pignatone), l’intervento di un esorcista dotato della non banale capacità di scacciare il demonio dal cielo di Roma. C’è chi invoca un’altra terapia. Una terapia d’urto: laicamente, accettare di farsi mandare al diavolo dai romani per manifesta incapacità. E il Demonio se ne farà una santa ragione.
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